Lun. 29 Apr. 2024
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Provocazioni e proteste, ma il consiglio si svolge a porte chiuse

[textmarker color=”E63631″]CORMANO[/textmarker] – Si preannunciava tesa la seduta del consiglio comunale di ieri sera a Cormano. La bufera politica della settimana scorsa arrivava per la prima volta nell’aula consiliare di Piazza Scurati, dopo aver tenuto banco sui giornali e sulle pagine di Facebook.

Molti cittadini hanno gremito l’aula per seguire la discussione; all’ordine del giorno, cinque punti, tra cui la fusione tra Idra Milano e Cap Holding, l’adesione al programma “donare gli organi, una scelta in comune” e l’assestamento di bilancio. Ma erano gli ultimi due punti, presentati rispettivamente da Forza Italia e Lega Nord e dal M5S a destare l’attenzione della serata. Le forze di minoranza chiedevano di discutere le dimissioni del vicesindaco e di due dirigenti comunali, implicati nella vicenda delle offese al consigliere Luigi Magistro avvenute durante una seduta di settembre.

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Il capogruppo di Forza Italia, Michele Viganò non ha perso tempo, chiedendo subito di discutere gli ultimi due punti. A Viganò ha fatto eco il capogruppo Cinque Stelle, Ivan Iaffaldano, “anche nel rispetto dei cittadini che ci hanno raggiunto in consiglio, ritengo sia privo di etica discutere dei punti quattro e cinque in seduta segreta”. Sì perché i due punti presentanti dalla minoranza, coinvolgendo direttamente le due figure pubbliche delle dirigenti, secondo il regolamento del consiglio andavano discusse a porte chiuse.

Inflessibile il presidente del consiglio Maurizio Bovo ha scelto di far rispettare il regolamento.

Una chiusura che non è andata giù alle forze di minoranza, che hanno scelto di abbandonare l’aula come gesto simbolico di protesta.

Molti consiglieri dell’opposizione hanno scelto di continuare a seguire la discussione sedendosi tra il pubblico come semplici cittadini.

A quel punto la consigliera del Pd Nica Becciu ha lanciato la prima provocazione, “chiedo che il gettone di presenza dei consiglieri di minoranza sia decurtato del 50%”.

Una richiesta accolta con fischi e applausi dai cittadini cormanesi presenti, a seconda del proprio pensiero.

I primi tre punti sono stati discussi solo dalla maggioranza quindi, con gli esponenti di minoranza fuori dall’aula a decidere il da farsi.

Una volta rientrati è stato ancora una volta il capogruppo forzista, Viganò, a prendere la parola per tutti. “Non solo accettiamo la richiesta della consigliera Becciu, facciamo di più: devolveremo il 100% dei nostri gettoni ai cassaintegrati cormanesi. Ricordo inoltre, che a differenza degli assessori che ricevono mensilmente il loro compenso, noi consiglieri non abbiamo visto un gettone da giugno”. La dichiarazione ha scatenato il pubblico che comunque è stato fatto allontanare dall’aula: gli ultimi due punti spettavano alle sole forze politiche.

L’epilogo è però rimandato. Vista l’assenza anche del segretario generale, a sua volta invitata a lasciare l’aula, i consiglieri di minoranza hanno deciso di ritirare gli ordini del giorno, non sentendosi tutelati dalla sola figura del presidente del consiglio e preferendo informarsi con il prefetto.

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