Mar. 18 Feb. 2025
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Botta e risposta sul tema Casa tra gli Occupanti di Cinisello e il sindaco Trezzi

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Si stringono le possibilità di dialogo e di trattativa tra il Comune e gli occupanti della scuola di via Leonardo Da Vinci (da sabato presa dal sindacato Unione Inquilini e dal Movimento Casa e Territorio per dare ospitalità a 8 famiglie di sfrattati). Potrebbero mancare poche ore allo sgombero che rimetterebbe in strada 8 famiglie e che metterebbe fine all’esperienza di occupazione in chiave cinisellese.

Intanto il botta e risposta tra il sindaco Siria Trezzi e gli occupanti è diventato un curioso documento di confronto in chiave digitale.

SINDACO 1) Non si tratta solo di un’occupazione abusiva di una struttura, ma anche di interruzione di pubblico servizio. Quella di via Leonardo Da Vinci non è una struttura abbandonata, quegli spazi sono riservati a 25 minori sotto tutela che vivono in comunità e in alcuni momenti della settimana hanno diritto di visita ai parenti in un luogo protetto e riservato, attrezzato in modo adeguato, come deciso dal Tribunale. A questo fine non può essere attrezzato a breve un altro luogo e l’occupazione sta quindi danneggiando i minori e le loro famiglie rendendo impossibile le visite;

OCCUPANTI 1) Il sindaco ci accusa, oltre di aver commesso una occupazione abusiva, atto di cui siamo consci e che rivendichiamo come dettato dalla necessita’ di avere un tetto sopra la testa, di aver commesso interruzione di pubblico servizio, dato l’utilizzo parziale della struttura da parte dei servizi sociali del comune, nello specifico dai minori di una comunita’, che vi svolgono gli “incontri protetti” con le famiglie. E’ vero, ci e’ stato fin da subito fatto notare questo aspetto, di cui prima dell’occupazione non eravamo al corrente. Peccato che lo si sia “usato” per screditare l’occupazione, senza voler discutere veramente delle difficolta’ di continuare ad usare la struttura una volta occupata. Nessuno dei politici che si sono succeduti ai nostri cancelli ha richiesto di discutere della questione. Come sara’ forse intuibile dal carattere della nostra occupazione, volta a risolvere un bisogno elementare come quello della casa, non abbiamo nessuna intenzione di interrompere dei servizi del comune dedicati a delle fasce deboli. Da nostra parte c’e’ sempre stata, se solo la si fosse cercata, la disponibilita’ ad accodarsi per un uso condiviso della struttura, lasciando che il servizio coi minori vi avesse accesso nei tempi e modi necessari. Lo stabile e’ molto grande e la nostra disponibilita’ massima, se ci fosse stato chiesto, avremmo detto si senza alcun tentennamento.

SINDACO 2) La parte libera dello stabile che fino allo scorso agosto ospitava la Comunità Pegaso è destinata ad un altro progetto di carattere sociale: c’è un accordo con l’Azienda Opsedaliera per trasformare l’edificio in Centro diurno psichiatrico.

OCCUPANTI 2) Il Sindaco ci informa della volonta’ della Amministrazione di trasformare l’edificio in Centro diurno psichiatrico. Di nuovo, e qui veniamo alla “guerra tra poveri” che il sindaco evoca nel concludere la sua nota, non c’e’ nessuna volonta’ da parte nostra di “rubare” le strutture a dei servizi sociali che crediamo importantissimi. Con l’occupazione di questa struttura vogliamo evidenziare nuovamente la mancanza sul territorio di una struttura di accoglienza di emergenza, per chi e’ stato sfrattato e non ha ancora trovato un’altra sistemazione. Siamo consci, lo diciamo dal pimo giorno, che questa struttura non puo’ essere una soluzione definitiva per queste famiglie che la occupano, forse nemmeno per essere scelta come struttura di accoglienza di emergenza. Da cittadini di Cinisello Balsamo chiediamo quindi che il Sindaco indichi una alternativa, ammesso e non concesso che voglia ammettere la necessita’ di una struttura di emergenza sul territorio. Sta all’Amministrazione Comunale individuare delle alternative, non a noi. Pero’ possiamo buttare li’ una provocazione, che i governanti di questa citta’ possono, se vogliono, raccogliere: che ne e’ di quello stabile di proprieta’ comunale sito in via Brodolini (Residence Brodolini) che sarebbe ufficialmente destinato alle emergenze? Puo’ essere quella una soluzione alternativa gia’ in possesso del comune? La guerra tra poveri esiste solo sui giornali, la realta’ parla di una situazione di crisi sociale galoppante in cui la mancanza di volonta’ politica restringe le possibilita’ delle fasce piu’ deboli di soddisfare i bisogni primari. Non va bene la struttura che stiamo occupando? Che il Sindaco ne indichi un’altra, non a noi, ma alla citta’, che la necessita.

SINDACO 3) Ritengo quindi che il diritto alla casa non possa essere soddisfatto a tutti i costi a discapito di altri. Si sta creando un danno di carattere sociale. Oltretutto sono presenti anche dati sensibili e oggetti riservati che è necessario recuperare.

OCCUPANTI 3) Non vogliamo risolvere il problema del diritto alla casa di queste famiglie a discapito di altri. Vogliamo che si riconosca il carattere profondo della crisi abitativa a Cinisello Balsamo, e che si cerchino delle soluzioni altrettanto estese e praticabili, aprendo il dibattito in citta’ a tutte le forze sociali e non ai soli sindacati “amici, portando al tavolo anche la dirigenza delle cooperative edilizie e i rappresentanti dei proprietari privati di immobili. I dati sensibili e gli oggetti riservati sono sotto chiave da sabato mattina. La chiave e’ stata consegnata ai responsabili dell’associazione che si servono dell’unica stanza dello stabile ammobiliata e in uso, coi quali abbiamo subito raggiunto un accordo e che difatti vengono tutti i giorni a prendere il materiale che gli serve, nella loro stanza chiusa a chiave, ed entrano ed escono quando vogliono. Su questo punto il Sindaco e’ male informata.

SINDACO 4) L’Unione Inquilini non ha agito correttamente: si è seduta ai tavoli della Commissione Casa di febbraio e novembre per l’assegnazioni di alloggi in deroga ma non era presente alla convocazioni fatte per presentare i bandi legati ai fondi regionali e non ha mai fatto richiesta di incontri per casi specifici. Sono disponibile al dialogo ma non sono queste le modalità per trattare.

OCCUPANTI 4) l’Unione Inquilini e’ solo una parte dell’assemblea di cittadini che ha occupato questo stabile, formata da famiglie in difficolta’, di varie nazionalita’, e di singoli individui solidali con la loro situazione. L’indisponibilita’ del comune a trovare una soluzione per queste situazioni di emergenza ha portato alla necessita’ estrema di occupare questo stabile solo parzialmente utilizzato, per non rimanere in mezzo alla strada.

SINDACO 5) Non sono disposta ad accettare critiche sulla gestione delle politiche abitative su cui in questi anni è stato fatto molto. Siamo il Comune in cui c’è la percentuale più bassa di occupazione abusiva negli alloggi pubblici. Gli alloggi popolari vengono assegnati appena si liberano. Tra gli interventi più recenti, quello sulle modalità gestionali del servizio, dove si è scelto di differenziare la mera gestione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, di competenza dell’Ufficio case, dall’attività delle assegnazioni, dell’erogazione di contributi e pagamento degli affitti che spetta all’Agenzia per la casa, uno sportello di nuova attivazione che si occupa in particolare anche della gestione dei bandi.

SINDACO 6) Il comune si sta adoperando a fondo, per quello che è nelle sue competenze e disponibilità, per partecipare ai bandi per aumentare la disposizione di finanziamenti che vengono impiegati per il recupero, l’assegnazione e il sostegno al disagio economico o alla morosità.

SINDACO 7) Sul fronte dell’Edilizia Privata, sono stati pubblicati quattro nuovi bandi a sostegno dell’affitto che vanno incontro alle famiglie in difficoltà. La Regione Lombardia mette a disposizione un contributo di 286 mila euro per i Comuni ad alta densità abitativa, tra cui Cinisello Balsamo che aggiungerà risorse proprie per 114 mila euro. Due in particolare i bisogni a cui rispondono: ridurre la morosità incolpevole, in secondo luogo incentivare l’incontro tra domanda e offerta di alloggi, mettendo sul mercato alloggi sfitti a canone inferiore a quello del libero mercato.

OCCUPANTI 5-6-7) Il Sindaco ribadisce la validita’ dei servizi sociali del comune e quanto fatto sul fronte casa (nonche’ la sua indisponibilita’ a ricevere critiche, uno degli ostacoli principali all’apertura di un vero dialogo sull’abitare). Come abbiamo dichiarato piu’ di una volta, nessuno dice che Cinisello Balsamo non abbia servizi sociali o una politica della casa migliore di molti altri comuni limitrofi. Non ci interessa smentire qualcosa che e’ evidente. Ci interessa pero’ che si prenda atto dell’insufficienza degli strumenti messi in campo e dei fondi assegnati, complici i tagli dall’alto. Che si riconosca che i servizi sociali che rispondevano in maniera sufficiente ai bisogni di qualche hanno fa vanno ripensati, perche’ faticano a stare dietro all’inasprirsi della crisi, alla perdita del lavoro di molte persone. Che la situazione di emergenza sociale che si e’ venuta a creare negli ultimi mesi deve essere affrontata con soluzioni ulteriori a quelle gia’ messe in campo che, pur positive, avanno degli effetti lontani nel tempo. Che la situazione si fara’ sempre piu’ difficile nei prossimi mesi, a causa della mancanza di lavoro e delle politiche della casa intraprese a Milano, che stanno “espellendo” le fasce piu’ deboli della popolazione metropolitana verso la cintura esterna. Che e’ giunto il momento di avere coraggio e rimettere le mani sulla situazione dell’offerta di case in citta’, che vede migliaia (1000? 2000? 5000? a quando un rilevamento affidabile da parte del comune?) di case sfitte e centinaia di domande di case popolari, migliaia di case di cooperativa. Che voglia coinvolgere i privati, le cooperative e Aler nell’affrontare una situazione di emergenza sociale che non puo’ essere tollerata in una citta’ che si e’ sviluppata proprio in seguito alle imponenti migrazioni dal sud italia, quando l’imperativo era dare una casa a tutti, e ce la si faceva.

SINDACO 8) Per quanto riguarda invece l’Edilizia Residenziale Pubblica, si sta lavorando all’avvio del progetto dei laboratori sociali nel quartiere Sant’Eusebio, finanziato con bando dalla Regione Lombardia, con l’obiettivo di favorire percorsi di coesione sociale, partecipazione e coinvolgimento dei cittadini. Il progetto riguarda la sperimentazione di modelli di autogestione di alcuni servizi, l’introduzione del web per migliorare le comunicazioni e azioni di sostegno alla morosità. Al finanziamento regionale si affiancano i contributi del Comune e dell’Aler nella misura del 10% ciascuno.
Da parte dell’amministrazione c’è sempre stata grandissima attenzione al tema, disponibilità ed apertura al dialogo, ma la ferma convinzione che solo nel solco della legalità e del rispetto delle regole si possano affrontare i problemi e le difficoltà delle famiglie. La scelta dell’occupazione crea pericolose condizioni per una guerra tra poveri che va solo a scapito delle famiglie più deboli e dei soggetti in difficoltà.

OCCUPANTI: LE NOSTRE RICHIESTE AL SINDACO

– L’immediata istituzione della “lista dei morosi incolpevoli” e il blocco sfratti fino a maggio per i casi piu’ estremi, come fatto a Sesto San Giovanni

– Che la struttura che occupiamo sia adibita a centro di accoglienza di emergenza per gli sfrattati, nell’attesa che trovino altra sistemazione, o che ne venga individuata un’altra

– Un tavolo politico sul problema della casa con la presenza dei sindacati inquilini, dei rappresentati di Aler, delle cooperative, dei proprietari privati e delle forze sociali interessate.

– Un consiglio comunale aperto sul problema dell’abitare a Cinisello Balsamo, con interventi dele forze sociali interessate

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