Lun. 13 Gen. 2025
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Dal bilancio spunta l’aumento dell’Irpef: le opposizioni insorgono

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Nessun colpo di spugna sulla lavagna della Tasi ma un punto in più di Irpef che andrà sicuramente a pesare nelle tasche dei cinisellesi. Dopo la doccia fredda dello Stato sui mancati rimborsi e il “debito”, sempre nei confronti di Roma da quasi 5 milioni di euro, era inevitabile che la Giunta Trezzi mettesse mano al bilancio per reperire risorse in qualche modo. Sulle tasse è prevalsa la linea dura, nessuna retromarcia sulla Tasi e sulla scelta virtuosa di giugno di azzerare l’aliquota e quindi non applicarla ma un aumento dell’Irpef che toccherà indistintamente tutti i cittadini di Cinisello.

Dalle fila dell’opposizione la reazione è stata immediata.

“Ero stato informato dei contenuti anche prima della conferenza stampa ma non riesco a stare tranquillo – afferma Enrico Zonca, consigliere della Lista Civica Cittadini Insieme -. Siamo di fronte a un furto: l’aumento dell’addizionale Irpef, così come è concepito, colpisce tutti i cittadini e non solo i proprietari di casa, visto che l’amministrazione ha scelto di non applicare la Tasi”.

Giuseppe Berlino, capogruppo della Lista Civica La Tua Città ritorna sulle osservazioni fatte nel recente passato. “Ancora prima che la delibera fosse arrivata in discussione in consiglio, il vicesindaco dichiarava fiero che i cinisellesi non avrebbero pagato la Tasi e che l’addizionale Irpef e le aliquote Imu sarebbero rimaste invariate. La minoranza era convinta di una scelta poco lungimirante per il bilancio della città e votò contro il provvedimento. Purtroppo oggi, a distanza di soli pochi mesi, i fatti dimostrano che avevamo ragione”.

L’aumento dell’Irpef porterà nelle casse del comune circa 910mila euro, mentre la restante buona parte delle risorse sarà reperità riducendo i fondi di svalutazione crediti sui quali Giacomo Ghilardi, capogruppo della Lega Nord nel parlamentino cinisellese avanza diverse perplessità. “La non applicazione della Tasi è stato un boomerang politico – ribadisce Ghilardi -. Oltre all’Irpef allo 0,8, che tra l’altro è limite previsto dalla legge, mi preoccupa il taglio sulla spesa corrente di 2,28 milioni di euro per garantire l’equilibrio di bilancio: presterò molta attenzione su questo capitolo”.

Tra cinque giorni, quando la discussione sarà portata nel parlamentino, la battaglia sarà dura.

“Avevamo già un’addizionale Irpef tra le più alte della provincia con una grande anomalia – evidenzia Zonca -, nessuno scaglione ma solo una soglia di esenzione a 15mila euro. Quindi da 15,001 a 1 milione di euro si pagava sempre lo 0,7 adesso 0,8 una vera ingiustizia che penalizza i redditi più bassi. Sto già preparando alcune centinaia di emendamenti per evitare tutto questo”.

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