Ven. 19 Apr. 2024
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Emergenza Seveso, tra i fondi dello Stato e le perplessità della Regione

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Uno stanziamento di 110 milioni da dividere in tre. Tre come le Città Metropolitane che devono fronteggiare il dissesto idrologico, ovvero Milano, Firenze e Genova. Questa la cifra disposta dal Governo nel decreto Sblocca Italia alla voce “criticità ambientale delle aree metropolitane interessate da fenomeni di esondazione ed alluvione”.

Uno stanziamento che, secondo le stime dell’Aipo, Agenzia interregionale per il bacino del Po e considerate le numerose esondazioni estive di Seveso e Lambro nel nostro territorio ma anche i gravi episodi che hanno colpito il mantovano e la bergamasca, potrebbero finire per almeno la metà nelle casse di Palazzo Lombardia.

La cifra potrebbe oscillare quindi tra i 50 e i 60 milioni di euro, denaro sufficiente a coprire i progetti di realizzazione e potenziamento delle vasche di laminazione di Lentate, Varedo e Paderno Dugnano, mentre per quella di Senago vi sono già i 10 milioni di euro bloccati dalla Regione Lombardia.

Potrebbe filare tutto liscio e il Seveso potrebbe, nell’arco dei prossimi mesi e soprattutto in vista dell’avvio di Expo, non dare più i problemi di questa estate.

Ma è proprio da Palazzo Lombardia che arrivano invece le perplessità.

Si scrive Sblocca Italia ma si legge Sblocca rifiuti

Il Governatore della Regione, Roberto Maroni, vede questa “presunta generosità” da Roma nei confronti della Lombardia come una lama a doppio taglio. “Si scrive Sblocca Italia ma si legge Sblocca rifiuti – commenta amaramente il presidente lombardo dal suo profilo Facebook.

Tra le voci del decreto figura la possibilità di smaltire i rifiuti di altre regioni negli impianti lombardi, permettendo quindi un potenziamento del lavoro ordinario degli impianti stessi del 30% in più. “ll record spetterebbe all’impianto bresciano di A2A, il più grande d’Italia – prosegue Maroni -: potrà ricevere oltre 1 milione di tonnellate a fronte delle attuali 780mila incenerite ma considerato che la Lombardia è la regione con il maggior numero di inceneritori in Italia, 13 sui 55 presenti, saranno coinvolti anche gli impianti milanesi, quello di Sesto San Giovanni e di Trezzo d’Adda su tutti”.

I timori del Governatore si possono riassumere così: in cambio dei fondi per far fronte all’emergenza idrologica, si chiede alla Città Metropolitana di Milano e alla Lombardia di smaltire i rifiuti di buona parte d’Italia.

Difficile capire se il gioco vale la candela, intanto l’iter governativo è già partito.

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