[textmarker color=”E63631″]LOMBARDIA[/textmarker] – Dopo le ripetute esondazioni del Seveso i progetti di contenimento iniziano ad arrivare sui tavoli delle alte istituzioni. Le richieste di intervento da parte dei comuni del Nordmilano, della Brianza e di Milano stessa sono oggetto di confronto in Regione Lombardia. Il progetto più accreditato dal Pirellone è quello di della creazione di una vasca di laminazione nel comune di Senago, che potrebbe diventare realtà entro fine ottobre, considerati anche i 10 milioni di euro già stanziati dalla giunta Maroni.
Il progetto si articolerebbe in due tranche, con la realizzazione di una vasca nella zona nord dello scolmatore esistente e, la seconda per un importo di circa 20 milioni di euro ancora da reperire, nella zona sud.
Un’idea che vede il comune di Senago fermamente contrario, con una mobilitazione istituzionale ma anche di semplici cittadini e comitati, attiva già dall’estate 2013.
D’altra parte però, i margini di intervento sono circoscritti.
Tra Bresso e Niguarda dove parte l’interramento del fiume è pressoché impossibile: in quell’area sono concepibili esclusivamente lavori di manutenzione e di maggiore pulizia.
Cusano Milanino, attraversata anch’essa dal fiume non dispone di spazi per realizzare quanto occorre mentre, Paderno Dugnano, mette in campo lo scolmatore di Palazzolo Milanese e non sembra intenzionata a cedere altri terreni.
Con tutta probabilità quindi, il comune di Senago fungerà da “vittima sacrificale”, ma le decisioni sono comunque rimandate a settembre, con l’auspicio che non si registrino ulteriori danni con altre esondazioni.