Ladri di biciclette, benzina e gomme. Ecco i reati in tempo di crisi. Pare di essere tornati indietro nel tempo di trent’anni, quando i furti di benzina erano all’ordine del giorno e le gomme e i cerchi di in lega delle auto erano ricercatissimi dalla microcriminalità.
Sono molti i casi che ci portano a pensare che questi fenomeni siano nuovamente in crescita. Spinti dalla crisi? Spinti dall’immigrazione che non riesce a integrarsi? Chissà. Ciò che sappiamo bene è che non si può stare mai tranquilli.
Questa settimana l’esempio ce lo ha dato Cinisello. Lunedì scorso due giovani ucraini sono stati sorpresi mentre riempivano taniche di gasolio. Svuotavano i furgoni in sosta di un importante corriere espresso, lungo via Monfalcone. Sono stati visti e arrestati, mentre tenevano in mano una tanica da 50 litri di gasolio.
Due giorni più tardi in Crocetta un romeno è stato bloccato mentre scappava con due ruote in lega nella sua auto. Le aveva smontate da una vettura sportiva lasciata in parcheggio in via Umbria. Gli ha smontato le ruote posteriori, e come nel più classico dei furti, ha lasciato l’auto sui mattoni. Stava partendo a smontare anche quelle anteriori, ma è stato visto ed è dovuto fuggire.
La terza categoria di ladri è quella di biciclette. Un vero flagello per i cittadini. Anche perché andare in bici oggi non è più soltanto una necessità, ma una scelta economica e di benessere. Lasciare la bicicletta parcheggiata è una sosta d’istigazione al furto. C’è sempre dietro l’angolo qualcuno che è pronto a fregarla. E contro questo tipo di ladri, quasi tutti stranieri, c’è ben poco da fare. Perché non esiste un registro delle biciclette, una targa o qualsiasi altro strumento di identificazione. Le bici si rubano e diventano di chi le ha prese… Per questo è così facile venderle nei mercatini dell’usato che sono quasi sempre mercati di ricettazione.