Mar. 30 Apr. 2024
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Scambi culturali: i giovani in Europa. Il racconto di Lucrezia

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Cinisello è il luogo in cui vive Lucrezia Folliero, giovane volontaria appartenente a un’associazione, la Young Effect, che organizza scambi culturali tra ragazzi di diverse nazionalità. Si tratta di una nuova tendenza che consiste nell’organizzare progetti in cui gli individui di diverse nazionalità condividono dei giorni assieme, partecipando ad attività, workshops e lezioni dagli oggetti più disparati in una logica di conoscenza reciproca e di condivisione di culture. Giovani europei crescono, il mondo diviene sempre più piccolo e più interconnesso e l’esigenza di spendere del tempo all’estero per entrare in contatto con realtà nuove si fa sempre più viva. Lucrezia ha risposto ad alcune domande su questo mondo dei progetti e degli scambi culturali in cui lei è coinvolta.

Quanti anni hai, cosa studi e come è iniziata la tua avventura in questo settore? Ho 23 anni e un anno fa mi sono laureata in Scienze Linguistiche con un curriculum in Relazioni Internazionali. L’oggetto dei miei studi è stato il motore che mi ha portato nell’estate del 2013 a informarmi sulla possibilità di andare all’estero per entrare in contatto con la cultura di un altro paese. Così ho conosciuto l’associazione Young Effect di Magenta e sono partita alla volta di Siviglia, in Spagna. Questa esperienza è stata per me così stimolante che, da allora, sono entrata a far parte dell’associazione come volontaria attiva, aiutando e collaborando con Tiziano Tomassini, l’ideatore dell’associazione, nella realizzazione di progetti all’estero ed in Italia.

Cosa ti attrae maggiormente degli scambi interculturali? Devi sapere che sono una grande amante dello studio delle lingue e trovo gli scambi tra giovani un ottimo modo per poter praticare questa mia passione con ragazzi e ragazze di lingua madre. Inoltre questi progetti hanno un enorme vantaggio: far conoscere ai partecipanti la cultura di un Paese da “dentro”, ovvero tramite un contatto diretto con le persone che vivono in quel Paese. Quindi è conoscere la cultura di un Paese attraverso le persone e non attraverso i monumenti e i siti turistici. Ho notato poi che i partecipanti agli scambi culturali spesso sono persone con una grande voglia di imparare e di dare e ciò accresce esponenzialmente le conoscenze che si possono acquisire.

Secondo te quali sono le motivazioni per cui l’Europa, sempre di più, finanzia questo tipo di attività? L’ Unione Europea vuole creare una coscienza consapevole di appartenere all’Europa. I progetti, sovvenzionati dall’Unione affrontano temi cardine e centrali per gli Stati europei, tant’è vero che la Commissione Europea approva solo i progetti consoni alle intenzioni e alle linee guida comunitarie. Ad esempio, ultimamente un progetto a cui ho fatto parte in Turchia, si usava il teatro, la musica e la danza per parlare di discriminazione e diritti umani. Questi progetti poi intendono anche creare legami, cooperazioni tra persone e sono un motore per l’imprenditorialità giovanile, eliminando quelle barriere sociali fatte di pregiudizi che, spesso, si frappongono tra individui appartenenti a nazionalità differenti. La cooperazione, presupposto per la pace, è uno degli obiettivi centrali di questi progetti: cooperazione, creazione di legami e quindi pace, questo è l’itinerario che i progetti tentano di percorrere.

Quali sono i tuoi progetti futuri in questo campo? Vorrei essere ancora più attiva nell’associazione Young Effect e mi piacerebbe molto scrivere un progetto tutto mio incentrato sullo sport.

Come mai proprio lo sport? Perché lo sport è un elemento che accomuna moltissime persone del mondo indipendentemente dalla nazionalità: è transnazionale. Ciò permette di gettare con più facilità quelle basi di collaborazione di cui parlavo prima. Diciamo che lo sport è un buon veicolo di pace.

In base alla tua esperienza, il Comune di Cinisello come si muove in questo settore? Chi crea ed organizza progetti di scambio sono solitamente associazioni private, ma anche enti ed istituzioni pubbliche. E’ il caso del Comune di Cinisello che, da qualche anno a questa parte, organizza progetti e scambi culturali. Principalmente il nostro Comune lavora con ragazzi di un’età compresa tra i 16 e i 18 anni, i quali pagano una quota di partecipazione per retribuire i group leaders, responsabili della loro tutela, mentre l’Unione Europea finanzia il progetto in sé. Inoltre so che esiste una piattaforma online chiamata “Drums for Peace”, preposta a creare partnerships tra enti, associazione e comuni a cui Cinisello è iscritta. C’è poi da aggiungere che il Comune ha un accordo con il Liceo Linguistico del centro scolastico “G.Casiraghi” secondo cui i ragazzi, che durante l’anno partecipano a tali progetti, si vedono le assenze giustificate e gli vengono attribuiti dei crediti formativi. Questo sottolinea il valore educativo di questi progetti, un ‘educazione non formale e densa di apprendimento esperienzale. Vorrei aggiungere che Cinisello organizza anche lo “SVE”, il servizio di volontariato europeo , che ha una durata che va dai 3 ai 12 mesi, dove l’unione europea finanzia il vitto e l’alloggio dei volontari e fornisce un sostegno mensile di 100 euro.

di Yuri Bianchi

 

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