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Cinisello Balsamo, Edufest 2025: “Diecimila presenze, interventi di grande spessore, uno spazio per riflettere”

"l’educazione riguarda tutti e richiede alleanze nuove e generose". L'intervista a Eros Giampiero Ferri, Presidente di Progetto A e Orsa, le cooperatrice promotrici e organizzatrici della manifestazione, che traccia un bilancio della manifestazione e annuncia qualche novità per la prossima edizione

“L’educazione riguarda tutti e richiede alleanze nuove e generose”. Forse è questo il motivo del grande successo di Edufest 2025, l’evento dedicato a bambini, ragazzi, famiglie e professionisti in ambito educativo, che si è svolto lo scorso fine settimana.
Ne parliamo con  Eros Giampiero Ferri, Presidente di Progetto A e Orsa, le realtà  promotrici e organizzatrici della manifestazione

Edufest 2025
Eros Giampiero Ferri, Presidente di Progetto A e Orsa

Che bilancio fate come organizzatori della manifestazione?
Il bilancio è estremamente positivo. Edufest 2025 ha rappresentato un ulteriore passo in avanti sia in termini di partecipazione – con oltre diecimila presenze – sia per la qualità delle esperienze proposte. Quello che ci ha colpiti di più, oltre alla grande partecipazione da tutta Italia, è stato il clima di attenzione, ascolto e condivisione che ha caratterizzato tutte e tre le giornate. È emersa con forza la voglia di comunità educativa, intesa come spazio in cui si può riflettere insieme, con profondità ma anche con leggerezza.

Quali ritiene siano stati i punti di forza di Edufest 2025?
Sicuramente la varietà degli ospiti e la capacità del programma di creare connessioni tra linguaggi diversi. Abbiamo avuto interventi di grande spessore, come quello dello psicoanalista Massimo Recalcati, del Maestro Giovanni Allevi con la sua intensa testimonianza, del pedagogista Stefano Rossi che ha parlato di scuola empatica e relazioni educative, di don Claudio Burgio, che ha portato una riflessione potente sul senso della responsabilità educativa. A questi si sono affiancati contributi scientifici e divulgativi come quelli di Vincenzo Schettini, il professore di fisica più seguito d’Italia, e di Franco Gabrielli, con una lucida analisi sul rapporto tra giovani, sicurezza e cittadinanza.
Un altro momento particolarmente significativo è stata la serata del sabato, che ha visto protagonisti don Alberto Ravagnani, sacerdote-influencer capace di parlare ai giovani con autenticità e linguaggi contemporanei, e il comico Giacomo Poretti, che ha regalato leggerezza e ironia alle oltre duemila persone presenti. Un mix perfetto tra pensiero, emozione e sorriso, in pieno stile Edufest.
Questa coralità ha dato forza al messaggio del Festival: l’educazione riguarda tutti e richiede alleanze nuove e generose.

La firma del Patto per il Benessere Digitale da parte dei Comuni del Nord Milano

Format di successo non si cambia, oppure avete in mente qualche modifica di programma per la prossima edizione?
Il format di Edufest funziona perché mette davvero al centro le persone: chi racconta, chi ascolta, chi interagisce. Ma questo non significa rimanere fermi. Stiamo già lavorando a una prossima edizione che conservi ciò che ci identifica – la qualità dell’ascolto, l’incontro diretto, la pluralità degli sguardi – ma con alcune novità.
Edufest si distingue per la sua capacità di coniugare una proposta culturale di alto profilo con momenti ludici, partecipativi e artistici, offrendo a bambini, famiglie e professionisti dell’educazione un’esperienza davvero unica. È un evento che riesce a connettere teoria e prassi, concretezza e visione, profondità e leggerezza. Per questo motivo, vogliamo rafforzare ulteriormente questa identità, ampliando le esperienze immersive, valorizzando il protagonismo attivo delle nuove generazioni e integrando ancor più strettamente i linguaggi dell’arte e della narrazione all’interno del percorso educativo che il Festival rappresenta.

Di Edufest colpisce molto la partecipazione del pubblico, la presenza delle famiglie, la possibilità di incontri personali agli stand, oltre alle sessioni con i vari ospiti. Pensate di rafforzare in futuro questa peculiarità?
È proprio questo il cuore del Festival. Non solo confermeremo questi spazi, ma intendiamo potenziarli. Gli stand, i laboratori, gli angoli dedicati alle presentazioni, alla lettura e all’ascolto sono luoghi preziosi dove si creano legami veri, dove il sapere si fa relazione. Il pubblico apprezza moltissimo questa dimensione umana e accessibile, e per noi è una conferma che l’educazione non è solo contenuto, ma soprattutto contesto.
All’interno di Edufest è stato firmato a Villa Ghirlanda il Patto per il Benessere Digitale.

Pensate di dare seguito a questa iniziativa, magari invitando l’anno prossimo ancora i sindaci per un confronto su questi temi?
Sì, il Patto per il Benessere Digitale rappresenta uno dei risultati concreti e promettenti di questa edizione. Si tratta di un’iniziativa promossa da NordMilano24 che abbiamo scelto con convinzione di ospitare all’interno del Festival, perché in piena sintonia con la nostra visione educativa.
Il percorso era stato avviato proprio un anno fa durante Edufest 2024, grazie all’intervento del medico e scrittore Alberto Pellai, che ha avuto il merito di accendere i riflettori sul tema della salute digitale nei giovani. Quest’anno Pellai è tornato al Festival a dialogare sul tema insieme alla docente e giornalista Stefania Garassini, offrendo un approfondimento ricco di spunti per famiglie, educatori e amministratori durante il world cafè della domenica mattina.
La firma del Patto da parte dei Comuni del Nord Milano, in collaborazione con scuole e famiglie, segna l’inizio di un’alleanza educativa territoriale che intendiamo sostenere nel tempo. Edufest si propone come piattaforma stabile per dare continuità a questo impegno: per l’edizione 2026 stiamo già valutando un momento pubblico di confronto con i sindaci coinvolti ed altri Sindaci, così da monitorare gli sviluppi e progettare nuove azioni condivise. Vogliamo che il Festival continui a essere non solo un luogo di idee, ma anche un laboratorio concreto di trasformazione sociale.

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