Mar. 29 Apr. 2025
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Dieta BARF per gatti: un ritorno alla natura o un salto nel buio?

Un gatto che caccia è la quintessenza della natura selvaggia. Silenzioso, rapido, letale. In natura, non esistono ciotole piene di croccantini né scatole di bocconcini in gelatina. Ci sono prede, carne fresca, ossa da rosicchiare e organi ricchi di nutrienti essenziali. La dieta BARF gatti si ispira proprio a questo principio: dare ai gatti un’alimentazione più naturale, più autentica, più in linea con il loro DNA da cacciatori.

Un buon veterinario nutrizionista non avrebbe dubbi: è un modo di ripensare il cibo, di tornare a ciò che il gatto, nel suo intimo, riconosce come nutrimento vero. Ma attenzione: non basta lanciare un pezzo di carne cruda nella ciotola e sperare di trovar l’interesse del gatto. La dieta BARF ha regole precise, equilibri da rispettare, rischi da evitare.

Perché sempre più persone scelgono la dieta BARF?

I motivi sono tanti: digestione più facile, pelo più lucido, energia alle stelle, meno problemi dentali. Un’alimentazione naturale, senza additivi chimici, riduce il rischio di infiammazioni croniche, obesità e disturbi metabolici. E poi c’è il fattore idratazione. I gatti bevono poco, e il cibo secco li costringe a un equilibrio forzato. La carne cruda, invece, è naturalmente ricca d’acqua, aiutando a prevenire problemi renali e calcoli alle vie urinarie.

Attenzione però, dare al gatto solo carne senza ossa o organi può portare a carenze di calcio e vitamine fondamentali. Un eccesso di fegato può addirittura causare tossicità da vitamina A. E poi c’è la questione della sicurezza: la carne cruda può essere un terreno fertile per batteri pericolosi se non gestita con attenzione.

Come cibare il gatto con una dieta BARF equilibrata?

Un gatto non è un onnivoro, né un opportunista alimentare. È un carnivoro obbligato, il suo organismo è fatto per digerire carne e grassi animali e piccole quantità di verdure. Un pasto ben bilanciato deve contenere una proporzione precisa di carne, ossa, grassi e fibre.

Nella ciotola non può mancare la carne muscolare, la base dell’alimentazione. Pollo, tacchino, coniglio, manzo o quaglia sono tra le scelte più indicate. Le ossa carnose sono altrettanto importanti, perché forniscono calcio e fosforo nel giusto equilibrio. Ali di pollo, colli di tacchino, carcasse di quaglia: tutto rigorosamente crudo, perché le ossa cotte diventano fragili e pericolose.

Gli organi interni Sono fonte di vitamine e minerali. Il fegato e la milza, per esempio, vanno dosati con attenzione e precisione. La carne poi, chiamata CSO, è fonte di taurina, un amminoacido essenziale per il gatto. Senza questa, il gatto può andare incontro a problemi neurologici e cardiaci.

Come convincere un gatto a mangiare carne cruda?

Chiunque abbia un gatto sa che non accetta novità facilmente, non divora qualunque cosa gli si metta davanti. Anzi, spesso annusa, osserva, gira intorno alla ciotola come se si aspettasse un tranello. Alcuni gatti accettano subito il cambiamento, altri si rifiutano categoricamente.

La chiave sta nella gradualità. Si può iniziare mescolando piccole quantità di carne cruda al cibo abituale, aumentando giorno dopo giorno la proporzione. Se il micio è diffidente, scottare leggermente la carne può aiutarlo a familiarizzare con il nuovo sapore.

A volte, basta cambiare tipo di carne per trovare quella giusta. Alcuni gatti impazziscono per il pollo, altri preferiscono il tacchino o il manzo. Il brodo naturale, senza sale, può essere un ottimo trucco per stimolare l’appetito e rendere più invitante la nuova dieta.

Dieta BARF: rischi e precauzioni

La carne cruda ha i suoi pericoli, soprattutto se di scarsa qualità. Salmonella, Listeria, Escherichia coli: batteri che possono proliferare se gli ingredienti non vengono conservati correttamente. Per evitare problemi, il veterinario nutrizionista suggerisci di scegliere fornitori affidabili, congelare la carne per abbattere eventuali agenti patogeni e rispettare rigide norme igieniche durante la preparazione.

Un altro rischio è rappresentato dagli squilibri nutrizionali. Un errore comune è eliminare completamente le ossa, sostituendole con integratori di calcio. Anche se esistono alternative sicure, le ossa carnose forniscono minerali in una forma naturale e perfettamente assimilabile.

Anche il rapporto tra carne magra e grassi deve essere bilanciato. Troppo grasso può sovraccaricare il fegato, troppo poco può portare a carenze energetiche. Il pesce crudo, se offerto con troppa frequenza, può interferire con l’assorbimento della vitamina B1, causando problemi neurologici.

Quando serve l’aiuto di un esperto

Passare a una dieta BARF senza conoscenze approfondite può essere rischioso. Ogni gatto ha esigenze specifiche e non esiste una formula unica valida per tutti. Età, peso, condizioni di salute: tutto deve essere valutato con attenzione per evitare carenze o eccessi pericolosi.

Affidarsi a un veterinario nutrizionista online o presentandosi nel suo studio è una scelta saggia. La Dott.ssa Alice Chierichetti ha una formazione specifica in questo ambito è in grado di elaborare un piano alimentare su misura, tenendo conto delle necessità del singolo animale. Non si tratta solo di scegliere gli ingredienti giusti, ma di dosarli con precisione per garantire un apporto bilanciato di proteine, grassi, vitamine e minerali.

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