“Dall’integrazione all’inclusione. Due parole apparentemente simili, ma che marcano la differenza di un approccio diverso, rivoluzionario”. La professoressa Stefania Di Battista, Dirigente Scolastico dell’I.C. di “Via Don Sturzo” a Bresso lavora nella scuola con l’entusiasmo e la fiducia che si possa affrontare qualsiasi sfida e quella che riguarda la disabilità e l’inclusione a trecentosessanta gradi è veramente complessa. La fine della scuola, terminati gli esami, è tempo di bilanci, anche per quanto riguarda l’impegno profuso nel favorire progetti di inclusione proprio all’interno dell’istituzione vocata alla crescita delle nuove generazioni.
Il concetto di inclusione nella scuola italiana è relativamente recente e rappresenta l’ultima tappa dell’evoluzione nel dibattito pedagogico: si tratta di un modello di didattica orientato a predisporre un ambiente di apprendimento che ponga al centro le esigenze formative di ogni singolo alunno, mettendo in atto strategie educative e didattiche che valorizzino il potenziale di ciascuno, contribuendo, nel contempo, al pieno sviluppo formativo di tutto il gruppo classe promuovendone il protagonismo attivo.
“Includere – racconta la professoressa Di Battista – significa porre al centro il valore della diversità come occasione di crescita per tutti gli alunni. Che cosa significa nel concreto? Gli esempi non mancano: “Quest’anno presso la nostra scuola – spiega il Dirigente – sono stati realizzati diversi progetti ponte, nei passaggi tra i vari ordini di scuola, per accogliere gli alunni con disabilità grave e favorire la loro conoscenza della nuova realtà scolastica, nonché il loro graduale inserimento in essa.
Numerosi progetti sono pensati in chiave inclusiva, basti pensare ai seguenti:
Sport per tutti: non sono mancate alcune singole iniziative di grande impatto. Citiamo, per lo sport, i tornei di Baskin (basket più inclusione), che hanno riguardato una o più classi della scuola secondaria, la partecipazione alla giornata dei calzini spaiati, il Flashmob dance sensibilizzazione Giornata internazionale della disabilità, il progetto pilota relativo alla Giornata Europea delle Lingue – unici a svolgerlo in Lombardia – che pone in rilievo l’importanza della dimensione linguistica e interculturale, come voluto dalla Comunità Europea, il potenziamento e l’alfabetizzazione per gli alunni NAI, neoimmigrati in Italia, questi ultimi curati dalla commissione intercultura presente nell’Istituto”.
“Con il Mu.Fo.Co di Cinisello Balsamo abbiamo preso parte al progetto ‘La fragilità che è in ognuno di noi’. Abbiamo inoltre collaborato con “L’isola dei Compiti” (presso la Cooperativa dei Fiori di Bresso) per supporto allo studio dedicato ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado.
In ottica di inclusione, si sono portati avanti progetti come Teatro, Orto didattico, Scacchi, Orchestra, Educazione Motoria, Musica e Olimpiadi e alcune uscite didattiche: quest’anno in particolare le classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado hanno vissuto l’esperienza “Dialogo nel buio” presso l’Istituto dei ciechi di Milano”.
Anche la progettazione dei percorsi STEM richiesti dal P.N.R.R. D.M. 65/2023, improntati sulla metodologia innovativa del FabLab, ha visto la partecipazione attiva di tutti gli alunni delle classi seconde e terze della secondaria e, per l’inizio del prossimo a.s., delle future prime e quinte della scuola primaria”.
L’importanza della formazione dei docenti
“La progettazione di una didattica inclusiva non è possibile – rimarca la professoressa Di Battista – se non si investe su un’adeguata formazione del corpo docente. Per questo motivo, l’Istituto comprensivo è iscritto alla Rete Formazione Scuola che fornisce numerosi corsi di aggiornamento accessibili anche in differita, quali: “Disabilità e sostegno tra normativa e opportunità”, “Compilazione PEI: indicazioni operative tra presente e futuro”, “Conosciamo meglio la figura del docente di sostegno”, “I disturbi dello spettro autistico e la comunicazione aumentativa e alternativa”; corso di aggiornamento proposto da Ismu per il Progetto Akelius per l’utilizzo della nuova piattaforma di apprendimento linguistico e di quindici tablet destinati all’alfabetizzazione; corso “Educatori consapevoli”, organizzato da Fondazione Verso, per implementare la consapevolezza dell’importante ruolo dell’educatore.
Il principio dell’inclusione non può essere pienamente applicato se non si tiene conto anche dell’impatto che hanno le nuove tecnologie sul processo d’insegnamento/apprendimento. Di qui i corsi sulla transizione digitale di cui al D.M. 66/23 che abbiamo progettato per la formazione dei docenti riguardo all’utilizzo del FabLab e di altri dispositivi che consentono lo svolgimento di una didattica di qualità orientata al conseguimento del successo formativo di ogni singolo alunno”