È rimpallo di responsabilità sull’affossamento dell’ordine del giorno sul disarmo nucleare, andato in scena durante l’ultima seduta del Consiglio comunale. Nemmeno questa volta il parlamentino cinisellese è riuscito a trovare un accordo sull’argomento, dopo la mancata discussione nel corso del Consiglio del 4 dicembre quando la maggioranza era uscita dall’aula facendo mancare il numero legale necessario per procedere con i lavori.
Lunedì sera il secondo tentativo, con la ripresa della discussione dei punti all’ordine del giorno, a partire dalla proposta di quattordici associazioni cittadine che chiedevano al Comune cinisellese di aderire alla campagna “Italia Ripensaci” e all’ “Appello delle Città” per chiedere al Governo la ratifica del Trattato ONU “TPNW” per la messa al bando delle armi nucleari sul territorio nazionale. Proposta raccolta da PD e lista civica “Cittadini protagonisti insieme” che avevano presentato l’ordine del giorno, salvo poi ritirarlo all’ultimo.
Il motivo? Un emendamento presentato dalla maggioranza che, secondo i dem, eliminava completamente l’impegno di sindaco e giunta ad aderire alla campagna “Italia Ripensaci” e all’”Appello delle Città: “L’emendamento, passato con i voti della maggioranza, snaturava il fine della proposta delle associazioni – spiega il PD in una nota -; quindi, come minoranza abbiamo deciso di ritirare l’ordine del giorno”.
Di tutt’altro avviso le forze di maggioranza che hanno affidato ad una nota congiunta la loro versione dell’accaduto, di fatto rimandando le accuse al mittente: “Il Partito Democratico locale ha compiuto un’ulteriore figuraccia ritirando il proprio ordine del giorno sul disarmo nucleare, evidentemente per evitare di esprimersi con il voto – affermano -. Il dibattito verteva sul disarmo nucleare, una questione condivisa da tutti ma che richiedeva un approfondimento più accurato, a cui la minoranza non è stata in grado di rispondere adeguatamente, ancorata a posizioni chiaramente ideologiche e speculative, prive di sostanza”.
La maggioranza aveva cercato di chiarire la propria posizione sul tema proponendo due emendamenti “in linea con i principi europei e della NATO” con l’obiettivo di raggiungere una effettiva condivisione del testo, ma invano: “L’opposizione ha risposto con tono irritato e il ritiro dell’ordine del giorno, vanificando qualsiasi possibilità di giungere a una conclusione congiunta a vantaggio della città – prosegue la nota -. In sintesi, si è assistito a un nulla di fatto, con il solo risultato di perdere tempo”.
Il Consiglio Comunale è poi proseguito con la mozione, presentata dalla maggioranza, a sostegno di Israele. E anche qui l’aula si è spaccata. 13 gli emendamenti proposti dal PD: “Alla luce degli sviluppi del conflitto, chiedevamo che venissero riconosciute anche le numerose vittime della striscia di Gaza e che venissero riconosciuti i Confini sanciti dagli accordi del 1967 per la coesistenza di due stati sovrani democratici e di due popoli e in generale venisse riconosciuta uguale dignità sia al popolo israeliano che a quello palestinese, quest’ultimo mai neppure menzionato – spiegano -. Inoltre, chiedevamo di intercedere per un cessate il fuoco e per il rispetto di tutte le risoluzioni dell’ONU come via fondamentale per il ripristino di una pace duratura”. Emendamenti tutti rigettati, da qui la decisione di astenersi dal voto: “Ci siamo astenuti dal votare una mozione ideologica, a senso unico – sottolineano – che non cita neanche una volta il popolo palestinese e il suo diritto a esistere, un testo che non considera la complessità della situazione e che non poteva vedere il nostro voto favorevole senza ragionevoli modifiche”. Diversa la lettura della maggioranza: “Dopo un tentativo di mediazione – osserva nella nota congiunta – il gruppo del PD, evidentemente disunito e influenzato da consiglieri con idee estreme, ha interrotto la mediazione per poi astenersi sul testo della mozione”.
“È mancata da parte della maggioranza la volontà di fare la Pace – afferma la vicecapogruppo PD, Sara Scebba -. Non basta essere presenti ad una fiaccolata (quella della scorsa domenica, ndr) se poi non si fanno azioni che abbiano il coraggio di respingere la logica della deterrenza nucleare e cercare la Pace per tutti i popoli e le nazioni”.