“I have a dream”. Parafrasando una celebre frase di Martin Luther King, ecco condensato – in questa intervista – il pensiero di Luigi Magistro, il primo cittadino di Cormano, che sogna di sedersi a un tavolo tutti assieme per discutere e approfondire il tema della mobilità sostenibile, che metteremo a fuoco durante i Dialoghi del Nord Milano, il grande appuntamento, organizzato dal nostro giornale, in programma giovedì 9 novembre presso il Teatro Bì di Cormano. L’intervista a Luigi Magistro è la prima della serie che faremo a tutti i Sindaci del nostro territorio, in preparazione all’incontro dei Dialoghi.
Durante i “Dialoghi del Nord Milano” parleremo di un tema molto sentito dai cittadini, ovvero la mobilità sostenibile, anche in rapporto con le esigenze quotidiane del lavoro. Qual è il suo punto di vista?
L’argomento va affrontato in maniera intelligente, nel senso che occorre un progetto a lunga scadenza, consapevoli che si deve andare verso la direzione dell’abbattimento del traffico e la riduzione dello smog. Si deve fare un ragionamento come città metropolitana, anche se in questo caso il sindaco di Milano credo abbia una visione limitata al capoluogo lombardo. Io ritengo che occorra innanzitutto iniziare a ragionare con i dati alla mano: sappiamo che Milano, durante una giornata di lavoro, ha cinque milioni di abitanti, peccato che i residenti siano un milione e settecentomila. Significa quindi che il capoluogo lombardo è popolato in gran parte da persone provenienti da altre città. È chiaro, anche alla luce di quanto affermato, che la mobilità e i trasporti siano la chiave di volta se veramente vogliamo risolvere il problema del traffico e dell’inquinamento.
Che cosa occorre quindi fare? Quali sono, secondo lei, le soluzioni possibili?
Credo sia meglio progettare una metropolitana in meno dentro Milano e pensare invece di uscire dal confine milanese con i trasporti pubblici. Si tratta di ideare soluzioni in una visione più allargata per progetti che potrebbero durare parecchi anni e la questione non può riguardare solo il Nord Milano, ma un’area più vasta. Occorre una progettualità di largo respiro per progetti condivisi.
Pensa che, secondo questo ragionamento, Londra e Parigi siano città di riferimento?
Sicuramente. Sono due città campione che dovremmo cercare di copiare nei limiti del possibile. Se un’idea funziona va imitata, migliorata e adattata in base alle esigenze dei propri territori. Sicuramente poter contare di una rete di collegamenti e di una mobilità che va ben oltre il confine di Milano, aiuta tutti e dà una mano allo stesso capoluogo lombardo.
Quali sono i bisogni degli abitanti di Cormano, in termini di mobilità e di trasporto?
Se dovessi fare un ragionamento solo per i cormanesi potrei dire: siamo talmente attaccati a Milano che non ci possiamo lamentare. Purtroppo, però, la nostra città è diventata il parcheggio del capoluogo lombardo. Chi arriva da Limbiate che cosa fa? Pianta l’auto a Cormano, percorre un breve tratto a piedi e prende la metropolitana. Questo è sbagliato, però, giustamente, se i cittadini non hanno a disposizione strutture e comodi mezzi pubblici prendono l’auto, poi la mollano dove possono per salire su una metropolitana o sul treno. Il cimitero di Brusuglio, ad esempio, è diventato un parcheggio pubblico per chi viene da fuori e ha necessità di prendere un treno delle Ferrovie Nord. Anche Sesto e Bresso sono diventati i parcheggi di Milano.
Ci penalizza il fatto di avere delle tariffe delle Ferrovie Nord differenti fra Cormano e Milano. Tutte queste tematiche dovrebbero essere sviscerate con chi conosce il territorio e quindi mi riferisco a Città Metropolitana e a tutti i Comuni che appartengono alla prima fascia di Milano, perché non si può pensare di risolvere un problema così grande da soli. Sono convinto che se parliamo con gli altri Comuni vicini scopriremmo delle criticità fino a quel momento sconosciute. Sarebbe quindi utile organizzare un tavolo sulla mobilità, proprio un tavolo aperto a tutta la città metropolitana o almeno ai Comuni di prima fascia.
Riscontra delle difficoltà particolari da parte dei cormanesi che devono raggiungere il capoluogo lombardo o le altre città?
Sulla statale dei Giovi la metrotranvia dal 1° di ottobre dello scorso anno è stata chiusa per essere riqualificata. Ci portiamo avanti il problema da vent’anni e ora siamo tornati a viaggiare su gomma. Non va bene. Occorre incentivare l’uso di mezzi pubblici con la costruzione di strutture dedicate. Penso, ad esempio, a un prolungamento della metropolitana gialla; occorrerebbe iniziare almeno con i primi due Comuni, ovvero Cormano e Paderno Dugnano. Questo intervento intercetterebbe anche il traffico dalla Rho-Monza. Come possiamo raggiungere tutti questi obiettivi? Io penso che occorra iniziare a sedersi attorno a un tavolo e studiare assieme come svuotare le strade a beneficio dell’utilizzo dei mezzi pubblici.
Non ci sono progetti e studi in tal senso?
Già nel 2011 si parlava della Metropolitana gialla che avrebbe dovuto spingersi per parecchi chilometri fuori da Milano, ma per motivi economici ci siamo fermati alla stazione di Comasina e poi non se ne è più parlato. L’idea si è arenata e questo è un tipico difetto della politica italiana. Adesso vorrei passare anche per uno che sogna a occhi aperti: mi piacerebbe che la metropolitana da Milano arrivasse sino a Como.
Sembra una proposta ridicola, ma un progetto del genere, a lunga scadenza, svuoterebbe la Milano-Meda. Certo, ci vogliono almeno vent’anni, ma occorre iniziare a pensare già oggi a quest’opera. Anche i miei colleghi hanno delle zone di rigenerazione urbana, aree dismesse che non possono essere riqualificate se non ci sono buoni collegamenti.
E sulla mobilità dolce che cosa ha da dire?
Stiamo facendo un intervento con il Parco Nord per collegare l’ultimo tratto della statale dei Giovi verso il capolinea della linea gialla a Comasina. Tutto ciò aiuterebbe a cambiare mentalità e arrivare ad usare i mezzi pubblici e le biciclette. Anche il nostro Comune è coinvolto nel progetto Biciplan e aspettiamo di essere convocati per capire come esso si svilupperà. Da parte nostra stiamo cercando di collegare Cormano al nostro interno. Ora, ad esempio, abbiamo delle piste ciclabili che nascono e muoiono senza assicurare una continuità ai loro fruitori. L’obiettivo primario è dare un senso di collegamento almeno nell’ambito cittadino cormanese.
Avete dei progetti concreti per il futuro più immediato?
Stiamo lavorando per la cucitura del nostro territorio: vogliamo collegare i parchi con le piste ciclabili e intervenire nelle coperture delle strade. Abbiamo già dei progetti grazie ai fondi del PNRR. Uno di questi è collegare il Parco dell’Acqua di via Tobagi con gli orti condivisi e via Pier della Francesca per poi unirsi ancora al Parco dell’Acqua. L’obiettivo è di creare anelli compiuti, veri, che possano realizzare dei collegamenti nell’ambito cittadino. Poi c’è un progetto molto ambizioso e difficile da realizzare, ma ci vogliamo provare. Si tratta della copertura della Milano-Meda, nel tratto tra via Gramsci e via Filzi: una grande galleria di 800 metri lineari. La parte interessata è già in trincea, quindi si tratta di coprirla e di recuperare così per Cormano circa 40.000 metri quadrati di verde, intervento che aiuterebbe a collegarsi con il Parco Nord e con il Parco della Balossa dove interverremo con 1 milione di euro per realizzare percorsi fruitivi in modo che l’area si possa collegare, dal punto di vista della mobilità dolce, con Novate e Cormano. Abbiamo già coinvolto gli enti interessati, da Regione Lombardia a Città Metropolitana.
L’appuntamento è ai Dialoghi del Nord Milano, in programma giovedì 9 novembre al Teatro Bì di Cormano per continuare ad approfondire questi argomenti.
Intervista a cura di Angelo De Lorenzi
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