Giovanni Testori (1923-1993) amava il ciclismo. I suoi corridori erano eroi appesi al dramma dell’esistenza. Lo testimonia il suo romanzo d’esordio, il dio di Roserio, che sarà rappresentato domenica 6 agosto, ore 21, al passo del Ghisallo, dall’attore Maurizio Donadoni. L’opera, ad ambientazione ciclistica, contiene alcuni dei temi più cari dello scrittore e drammaturgo lombardo di cui ricorre quest’anno il Centenario della nascita.
Il racconto è ambientato fra Milano e la Valassina, i luoghi d’origine di Testori. A Sormano era nato suo padre, Edoardo. A Lasnigo sua madre, Lina Paracchi. Le radici dello scrittore affondano tra le montagne e i boschi dell’amata Valassina. Il padre, con il fratello maggiore Giacomo, aveva avviato una piccola attività di follatura della lana nei pressi della casa di famiglia nella frazione Santa Valeria. Poi nel 1905 avevano scelto di scendere in pianura per ingrandire la loro attività. Fin da bambino, per Testori Sormano e Lasnigo erano “casa” non meno di Novate.
Per questo, in occasione del Centenario testoriano, Casa Testori propone una serie di iniziative per sottolineare questo legame tra lo scrittore e la Valassina. Oltre allo spettacolo tratto dal suo romanzo sarà infatti possibile visitare anche una mostra nel suggestivo scenario dell’osservatorio astronomico alla Colma di Sormano: fotografie, video e documenti che raccontano il rapporto tra Testori e la terra dei suoi genitori. L’inaugurazione è in programma sempre domenica 6 agosto alle 17. In caso di maltempo lo spettacolo si svolgerà all’interno del Museo del Ghisallo.
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Angelo De Lorenzi