Ven. 03 Mag. 2024
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Cologno Monzese, Sofia Castelli uccisa nel sonno dall’ex. Le lacrime delle amiche

Il killer, reo confesso, si sarebbe introdotto in casa mentre la giovane dormiva. Il pellegrinaggio di amici e conoscenti davanti alla casa di via Roma

Gli occhi gonfi di lacrime, lo sguardo smarrito. Davanti all’abitazione di Sofia Castelli, in via Roma 100, da ieri è un pellegrinaggio di amiche, amici e conoscenti. Appesi alla cancellata i mazzi di fiori, qualche peluches, le scritte sui fogliettini: ciao Sofy. C’è sgomento e tristezza a Cologno Monzese  nelle persone che passano davanti alla casa della ragazza ventenne, studentessa di Sociologia, uccisa nel sonno a coltellate dal 23enne Zakaria Atqaoui, con cui aveva rotto definitivamente dopo essersi frequentati, tra alti e bassi, per circa tre anni. L’abitazione si trova al quarto piano, i genitori erano in Sardegna con il fratellino per un evento di famiglia, i 50 anni di matrimonio dei nonni materni. Il papà è di Cologno Monzese, lavora come chimico in un’azienda della città. La mamma attiva in ambito scolastico ha origine sarde.

Sofia aveva trascorso la notte in una discoteca di Milano, The Beach Club di via Corelli,  in compagnia di un’amica prima di far ritorno nell’abitazione di Cologno. Dopo aver ripreso l’alba con il telefonino sarebbe andata a letto. L’amica si sarebbe trattenuta in casa. Dopo aver atteso che la ragazza rientrasse, Atquaoui è entrato nella casa di via Roma e aggredito Sofia nel sonno, uccidendola a coltellate, mentre l’amica non si sarebbe resa conto di quanto stesse accadendo. Sulla porta della vittima non è stata trovato nessun segno di effrazione e quindi il giovane potrebbe aver avuto in mano un duplicato della chiave. Dopo aver commesso il fatto, Atquaoui si è presentato alla Polizia Locale per costituirsi. I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni, coordinati dal pubblico ministero di Monza Emma Gambardella, stanno cercando di ricostruire l’intera dinamica.

Fra le persone che si sono avvicinate questa mattina all’ingresso dell’abitazione di via Roma ci sono conoscenti e curiosi, tutti sono increduli per ciò che è accaduto. Due giovanissime, amiche di Sofia, hanno portato un mazzo di fiori, gli occhi occhi riempiti di lacrime. Sono molto magre e sembrano canne al vento. Trovano rifugio da una donna in bicicletta che prova a consolarle con una parola e una carezza. Stanno pochi minuti davanti al muro dove sono appoggiati  gli altri fiori e i peluches di amici e conoscenti della Sofy, poi se ne vanno via velocemente. C’è un signore sulla sessantina, non conosceva Sofia. Dopo aver chiesto informazioni sull’accaduto si ferma un attimo, gira il capo dall’altra parte, e prega un attimo in silenzio.

A.d.l.

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