Dom. 05 Mag. 2024
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Addio a Luisito Suarez, il regista della grande Inter

Si è spento a 88 anni dopo una breve malattia un mito del calcio. Era ricoverato all'ospedale Niguarda. Fu Pallone d'Oro nel 1960. Per averlo dal Barcellona Moratti spese una follia

Una colonna della grande Inter se ne è andata. Si è spento a 88 anni, dopo una breve malattia, Luis Suarez Miramontes, il regista che con la squadra di Milano vinse tre scudetti, due Coppe Campioni e due Coppe Intercontinentali. Luisito è stato Pallone d’Oro nel 1960. Il calciatore era stato una colonna del Barcellona: 176 partite con 80 reti tra il 1954 e il 1961. Proprio in quell’anno, su richiesta di Helenio Herrera, venne acquistato da Angelo Moratti all’incredibile cifra, allora, di 300 milioni di lire.

Fra Corso e Mazzola

Fu un investimento straordinario che rese molto. Diventò  subito la colonna della squadra. Con l’Inter disputò 333 partite realizzando 55 reti. Era l’architetto, il regista, l’architrave dell’Inter di Corso e di Mazzola, di Bedin e di Jair. Sapeva districarsi fra gli avversari e calibrare la palla ai compagni di squadra. Con Milano è stato un matrimonio riuscito. Amava la città ed è sempre stato ricambiato anche quando a fine carriera giocò per la Sampdoria. Smesso di fare il calciatore tornò a Milano dove rimase a vivere. Lo scorso anno aveva trasformato il distributore di benzina vicino a casa in un luogo dove trascorrere qualche ora, incontrare gli amici, scambiare due chiacchiere con i curiosi. Aveva iniziato a portare qualche cimelio, delle foto, alcune coppe, trasformando un locale in un piccolo museo molto vissuto.

“Suarez ci ha fatto fare il salto di qualità”

Cordoglio in casa nerazzurra. Ecco le parole di Massimo Moratti: «Oltre ad essere stato dirigente della mia Inter, Suarez è stato il più grande campione dell’Inter fino a quel momento. Ci ha fatto fare il salto di qualità, ci ha fatto vincere campionati, coppe europee ed intercontinentali. Era completo, eccezionale, con doti fuori dal normale, un passaggio al volo da cinquanta metri che non ho visto mai più fare a nessuno»

Lo ricordiamo come una persona semplice, elegante, dalla battuta facile, ma sempre rispettoso. Ospite in televisione da Maurizio Mosca, i suoi giudizi pungenti sapevano colpire nel segno.

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