Si è svolta ieri, martedì 6 giugno, la prima seduta del nuovo Consiglio comunale che ha visto la nomina del Presidente e del Vice Presidente e il discorso del Sindaco, Giacomo Ghilardi, con il giuramento dopo la rielezione a primo cittadino di Cinisello Balsamo per il mandato 2023-2028.
Durante la prima convocazione del parlamentino di Cinisello, oltre all’elezione del presidente del consiglio comunale – la scelta è caduta su Antonio Di Lauro –, c’è stato il giuramento del primo cittadino. Sono stati eletti i vicepresidenti del consiglio comunale che sono Bernardo Aiello (Fratelli d’Italia) e Mariarita Morabito (Pd). La seduta è servita per convalidare le cariche di consigliere comunale e comunicare la nomina degli assessori e del vicesindaco, oltre a eleggere i rappresentanti della commissione elettorale.
In apertura il consueto discorso di insediamento del primo cittadino: “Oggi, dopo cinque anni di lavori, ci ritroviamo per il primo Consiglio comunale e per il giuramento del sindaco. All’inizio del quinquennio passato, nel discorso che feci per questa stessa occasione, ho voluto tratteggiare le linee del mio impegno per la città e dichiarare i riferimenti culturali e politici della mia storia. Dalle radici cristiane a cui sono stato educato ho attinto i valori che mi hanno accompagnato in questi anni e che si sono tradotti in servizio per l’unità, per la libertà e per la verità”.
Così ha esordito il sindaco nel suo discorso di insediamento e ha poi proseguito: “In questo tempo la nostra città è cambiata. Non ho la presunzione di dire che ciò sia accaduto solo grazie al lavoro della giunta e del sindaco, anche se abbiamo fatto la nostra parte senza tirarci indietro. Piuttosto il cambiamento è avvenuto grazie a un quotidiano sintonizzarci sui bisogni incontrati. Il cambiamento di cui sto parlando è quello emerso dal voto. Chi ha votato ha manifestato un legame radicalmente più forte con le persone prima ancora che con la parte politica da esse rappresentata”.
Il discorso del sindaco Ghilardi è stato poi un monito a lavorare sulla città, ma soprattutto sui cittadini e, in particolare, su quelli che si sono astenuti dal voto, mostrando l’esigenza di una classe politica più preparata, seria e impegnata nel ruolo assunto. Poi il riferimento all’ultima canzone di Jovanotti e Morandi dal titolo “Evviva” per richiamare l’importanza della condivisione e sottolineare quanto i buoni rapporti siano più importanti dell’avere le stesse idee”.
Infine l’invito ad andare avanti insieme, nella linea segnata dal motto elettorale che non termina con la campagna per le votazioni, che sono solo l’inizio del percorso. E un focus sui tre temi cardine del programma da realizzare: sicurezza, bellezza, educazione.
La citazione da un’opera di Péguy
Ghilardi, prima di questo, ha citato lo scrittore Charles Péguy che richiama proprio ad avere uno sguardo alla bellezza, alle cose fatte per bene: “Un tempo gli operai non erano servi: “lavoravano, coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso. Era un primato. Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario. Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura (…).
La parola è poi passata ad Antonio Di Lauro. Nell’intervento del neo presidente del Consiglio, più lungo di quello del sindaco, Di Lauro ha citato più volte il partito di appartenenza, Forza Italia, e il suo leader, Silvio Berlusconi. Non tutti hanno apprezzato, poiché la carica di presidente del Consiglio ha una natura principalmente istituzionale e non politica.
“Forse i giornali non ci hanno ripreso”
Sono seguiti gli interventi di alcuni consiglieri. Fra questi quello di Marco Tarantola, capogruppo Pd, che ha rivendicato il lavoro politico di questi anni per il bene della città. Tarantola ha espresso la linea di opposizione: “Il Sindaco e la Giunta non hanno più scuse, ora dovranno occuparsi davvero delle questioni abbandonate da cinque anni, come l’aumento delle tasse, le grandi opere pubbliche e il coinvolgimento del tessuto associativo cittadino. La nostra sarà un’opposizione che non farà sconti, come sempre attenta sui temi che riguardano la Città, ma con l’obiettivo di essere più riconoscibile e farsi sentire di più fuori dall’aula Consiliare”.
In coda al suo discorso, inoltre, non ha lesinato critiche alla stampa locale (senza fare nomi) rei di non aver sufficientemente ripreso i contenuti e le proposte avanzate dalla sinistra.
Dai toni a tratti polemici quello di Luca Ghezzi che ha ripreso alcuni aspetti della campagna elettorale, e che ha ricordato fra l’altro anche chi ha concorso alle elezioni, non è stato eletto, ma ha portato comunque un contributo alla città.
“La Cornaggia è abbandonata”
Pragmatico e sul pezzo l’intervento di Mario Pregnolato della lista Civica Cittadini Protagonisti Insieme Ghezzi Sindaco che espresso l’intenzione di mettersi in ascolto di tutti i cittadini per affrontare i problemi della città. E poi ha ricordato: “Il bando delle periferie è ancora sospeso e abbiamo una Cornaggia che è abbandonata”. Per quanto riguarda la situazione del quartiere Crocetta Pregnolato si è lamentato del fatto che la Giunta abbia assunto decisioni non condivise dagli abitanti del quartiere”.
Sul fronte opposto vivace l’intervento della giovane consigliera Jessica De Simone della lista Ghilardi, che prelude a una volontà di protagonismo e dinamicità nel prosieguo della legislatura.
“Lavoriamo assieme per il bene della città”
Massimiliano Sticco (Lega) ha poi rilanciato il nobile concetto espresso dal sindaco di cercare la condivisione di contenuti fra maggioranza e minoranza per il bene della città, puntando ai due elementi fondamentali: “l’ascolto e il confronto”, “e con grande umiltà sincerità speriamo di essere un valido sostegno per le altre componenti della maggioranza e della minoranza con cui siamo certi di poter instaurare delle collaborazioni su progetti condivisi”.
“Il vecchio Pgt è stato prorogato per ben due volte”
Emozionato e commosso, infine, l’intervento di Mariarita Morabito, che ha ricordato le questioni importanti da riprendere (Pgt) per il bene della città e “altri temi importanti sono stati inesplorati come se ci fosse stato timore da parte della giunta uscente a compiere atti di governo coraggiosi che esprimessero la propria visione di città e che potessero fungere da volano a una città che merita di essere parte integrante di Città Metropolitana e non essere considerata periferia.”
La Morabito ha voluto fra l’altro ringraziare i cinisellesi e balsamesi che l’hanno votata e un pensiero speciale alla sua famiglia che ha consentito il raggiungimento del suo obiettivo di entrare in Consiglio.
Fra i candidati sindaci che hanno partecipato alla sfida elettorale si è notata la presenza fra il pubblico di Sergio Agrello e quella di Roberto Mastromatteo con una sua rappresentanza a onorare il Consiglio Comunale, gli eletti e il nuovo governo della città. Assente invece Giusy Gentile.
A.d.l.