“La salute dei reni per tutti: previeni precocemente la malattia”. È questo lo slogan per la Giornata Mondiale del Rene, che si celebra quest’oggi, un’occasione per fare il punto sulle strategie di prevenzione delle malattie renali.
Obiettivo della giornata è la sensibilizzazione sulla prevenzione, poiché se la malattia non viene diagnosticata in tempo il rischio è quello di venirne a conoscenza in uno stadio oramai avanzato in cui la terapia potrebbe risultare non efficace. La malattia renale è infatti spesso asintomatica e colpisce circa il 10% della popolazione, con circa 8000 pazienti dializzati in Lombardia e 1600/1700 ingressi in dialisi annuali.
Giornata Mondiale del Rene: prevenzione è la parola magica
L’obiettivo dei nefrologi è dunque quello di puntare sulla prevenzione attraverso lo screening per diagnosticare precocemente la malattia. È fondamentale per tutti, ma soprattutto per le persone fragili che soffrono di diabete e di ipertensione; per giovani con malattie autoimmuni e per persone con età avanzata dai 50 anni in su, in cui iniziano a comparire i primi problemi di tipo cardiovascolare. Per fare screening è necessario eseguire una volta all’anno gli esami del sangue e gli esami delle urine. E, se dovessero presentarsi complicanze, è possibile richiedere una consulenza specialistica.
“Oggi, a differenza di uno/due anni fa, è fondamentale parlare di malattia renale e prevenzione perché si sono affacciati sul panorama scientifico dei nuovi farmaci che riducono il rischio di progressione e che hanno prodotto risultati che non si vedevano da decenni – spiega il dott. Paolo Fabbrini, Direttore del Dipartimento Area Medica dell’ASST Nord Milano e della Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Bassini -. Questi farmaci sono efficaci per allungare i tempi prima di arrivare alla Dialisi: impostare una terapia farmacologica che riduce il rischio nel migliore dei modi”.
Presso l’ASST Nord Milano è presente un’equipe di nefrologi, di cui fa parte anche una dietista che fornisce una dieta alimentare in cui si riduce il consumo delle proteine, adeguata per i pazienti dal terzo stadio in su. Fa parte dell’equipe anche una psicologa, che aiuta i pazienti a livello emotivo nello stadio più avanzato della malattia.
Il percorso di Nefrologia prevede dunque una terapia farmacologica e un corretto stile di vita: “Noi facciamo anche educazione sanitaria per i nostri pazienti – aggiunge il dott. Fabbrini – perché indichiamo quali tipi di medicinali o stili di vita potrebbero essere nocivi per loro”.
Alcune malattie renali possono arrivare allo stadio terminale e quindi anche il trapianto renale diventa una opportunità prioritaria: “Non c’è un limite di età, possono essere trapiantati anche pazienti di 65/70 anni – prosegue – purché siano in ottime condizioni fisiche”.
All’interno dell’ASST Nord Milano, tra l’Ospedale Bassini e l’Ospedale di Sesto, attualmente sono 160 i pazienti dializzati. Il centro è uno dei pochi presenti nell’hinterland a seguire i pazienti anche durante un turno serale, dalle 19 a mezzanotte. Nell’arco del 2022 si stimano 3445 visite ambulatoriali nefrologiche effettuate, di cui 660 prime visite.