Dom. 08 Dic. 2024
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Carmine Pacente (Azione Italia Viva): “Dobbiamo sfruttare i Fondi Europei per il bene dei lombardi”

La Lombardia? È anche, se non soprattutto, questione di risorse che vanno cercate e impiegate con intelligenza e oculatezza per il bene di tutti. Ieri, giovedì 9 febbraio, il senatore Carlo Calenda, leader di Azione è intervenuto a Cinisello Balsamo, insieme a Maria Stella Gelmini, a sostegno della candidatura alle Regionali di Carmine Pacente, 44 anni, un politico che vanta un curriculum professionale di una certa caratura e con competenze specifiche che vuole mettere a disposizione della politica regionale.

Siamo ormai alle battute decisive di questa campagna elettorale. Che cosa si sente di dire? Può richiamarci i punti di forza della sua proposta?
I punti sui quali ho concentrato la mia proposta sono ovviamente la sanità, che, come sappiamo, assorbe circa l’ottanta per cento del bilancio regionale, le infrastrutture, i trasporti, ma anche il tema della casa e della generazione urbana. Credo che occorra sfruttare pienamente il contributo fondamentale proveniente dai fondi europei. Accanto alle risorse tradizionali che l’Unione europea ci destina, ovvero i fondi europei di coesione, i fondi per la politica agricola, i fondi a gestione diretta, ora abbiamo anche le risorse straordinarie provenienti dal piano nazionale di ripresa e resilienza che servono a realizzare puntualmente i tre temi programmatici sui quali mi sono soffermato all’inizio.

Che opinione ha della sanità lombarda, che è un tema drammaticamente avvertito dai cittadini della nostra Regione?
Ci siamo resi conto che con la pandemia la sanità territoriale in questa regione è mancata. Purtroppo è un dato di fatto, non si tratta di una critica politica, ci mancherebbe altro! Secondo il piano nazionale di ripresa e resilienza il 40% delle risorse destinate alla Lombardia devono essere destinate a rafforzare la sanità territoriale attraverso la costruzione di case di comunità, migliorare la medicina di prossimità, rafforzare i presidi socio assistenziali. Ed è tutto ciò che qui è mancato. Le eccellenze noi in Lombardia le abbiamo, lo sappiamo tutti, ma il problema è che gli ospedali sono continuamente presi d’assalto perché manca un filtro sulle richieste che potrebbero essere soddisfatte a livello territoriale.

Il senatore Calenda, presentandola, ha sottolineato le sue competenze professionali che potranno essere messe al servizio dell’attività politica regionale. Può ricordarci la sua esperienza?
Ho sempre lavorato sui fondi europei. Arrivo a Milano all’età di 19 anni dal Sud Italia, dal Parco nazionale del Cilento. Mi laureo in Economia alla Bocconi e mi specializzo nella programmazione e nella gestione dei fondi europei. Vado a lavorare in Ispi, successivamente inizio a collaborare sia con l’allora Presidente della Provincia di Milano del centrosinistra, Filippo Penati, sia con il Presidente Guido Podestà del centrodestra, sempre sui programmi di finanziamento dell’Unione Europea. Nel 2014 mi trasferisco lavorativamente a Roma, ma continuo ad abitare a Milano. In quel periodo lavoro al Ministero della Salute, alla strategia nazionale per le aree interne, finanziate ancora una volta con i fondi europei. L’obiettivo era garantire il godimento dei diritti essenziali, la salute, l’istruzione e i trasporti, anche a quei cittadini che vivono in aree periferiche e disagiate del nostro Paese, non soltanto del Sud Italia, come il mio Cilento, ma anche nella ricca Lombardia, nella Valtellina, nella Valchiavenna e nell’Oltrepò Pavese. Quindi posso affermare di essermi occupato della programmazione europea a 360 gradi.

Una domanda squisitamente politica. Che cosa vi caratterizza? In che cosa differenzia la vostra azione rispetto a quella di altri partiti?
Posso parlare per quanto mi riguarda. Io mi sono candidato per la prima volta al consiglio comunale di Milano nel 2016 con un programma completamente incentrato sui fondi europei, che ho sempre ritenuti strumenti di finanziamento fondamentali per costruire traiettorie di sviluppo nei nostri territori, compresa la città di Milano. Nel capoluogo lombardo abbiamo una quantità davvero ingente di risorse finanziarie che l’Unione Europea ci mette a disposizione. Si parla infatti di un miliardo e 130 milioni di euro che dovremmo investire nel giro di pochissimi anni. Dal 2019 sono anche Presidente del dipartimento in Europa dell’ANCI, l’Associazione nazionale dei comuni italiani. Con Regione Lombardia ho negoziato le risorse europee assegnate alle aree urbane, di cui anche Cinisello beneficia.

Qual è la sua opinione circa i collegamenti dei nostri Comuni del nord Milano?
La questione è decisiva e di primaria importanza, ma purtroppo manca un ente di governo di area vasta perché sappiamo tutti che la città metropolitana, così come è stata concepita a livello istituzionale dallo Stato centrale, presenta numerosi limiti sia per quanto riguarda l’attribuzione delle soluzioni, che sia per le poste di bilancio.
È del tutto evidente che occorrerebbe un governo di vasta area. Ogni amministrazione, invece, va per sé. Il Comune di Milano, che è molto più ricco, possiede un vantaggio competitivo rispetto a tutti gli altri.

Chi è Carmine Pacente

Laureato alla Bocconi e appassionato di Unione Europea ha scritto la tesi a Berlino. Dopo la laurea ha collaborato con l’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) e ha conseguito il master in “Management pubblico alla SDA Bocconi.

Si è sempre occupato professionalmente di fondi europei: a Milano presso la provincia poi città Metropolitana, a Roma presso il Ministero della Salute, incaricato dal Sottosegretario di Stato.

Nel 2016 e 2021 è stato eletto al consiglio comunale di Milano e presiede la commissione consiliare “Fondi europei e PNRR”. Dal 2019 è anche presidente del Dipartimento Europa di Anci Lombardia e dal 2020 membro del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles.

Nel 2019 si è candidato alle elezioni europee raccogliendo più di 10 mila preferenze.

Carlo Calenda con Carmine Pacente e Maria Stella Gelmini
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