Mar. 15 Ott. 2024
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Pelè, addio a un mito: solo Trapattoni lo fermò

Tre volte campione del mondo con il Brasile, il calcio perde il suo simbolo

Oggi è morto Pelé, leggenda del calcio mondiale.

Aveva 82 anni, era ricoverato all’Albert Einstein di San Paolo da fine novembre per un tumore. Suo il record di gol segnati: 1.281 in 1.363 partite. Una tecnica sopraffina, una visione di gioco unica, il dribbling, la precisione del tiro e il colpo magico, quella rovesciata immortalata persino in un film, e che sapeva fare così solo lui.

La difesa asfissiante di Trapattoni su Pelé

Eppure nella perfezione del calcio che ha rappresentato Pelé, si è insinuata una specie di pietra d’inciampo, una nota stonata che esalta un altro calciatore, un italiano che abita a Cusano Milanino: Giovanni Trapattoni. Raccontano le cronache che il Trap fu l’unico difensore a riuscire a fermarlo durante le sfida tra Italia e Brasile del 12 maggio 1963, un’amichevole, terminata 3-0 per gli azzurri. Trapattoni dall’inizio del match, incollato ai suoi piedi, non permise che il brasiliano esprimesse nemmeno una briciola della sua classe sopraffina.

Trapattoni scese in campo con la consegna di giocare a uomo, il 6 sul 10, sempre. Doveva francobollarsi all’avversario dal 1° al 90°, senza dargli un attimo di respiro. Ci riuscì al punto che la partita di Pelè sul campo meneghino durò solo una ventina di minuti, giusto il tempo per rendersi conto che non avrebbe potuto reggere il confronto con l’avversario.

Pelè non terminò la gara e fu obbligato alla resa, lasciò il campo e raggiunse gli spogliatoi

In passato, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Pelè volle ‘smontare’ il mito che vuole Giovanni Trapattoni averlo limitato nel corso di quella partita: “Devo dire che mi hanno fatto tante volte questa domanda, con la storia di Trapattoni che mi aveva fermato, impedendomi di giocare. Per me non è stata così importante, era un’amichevole, niente di memorabile. Trapattoni era un buon giocatore difensivo. Mi stava sempre attaccato ed ad un certo punto gli ho detto: “Vai a giocare!”. E il Trap: ““La verità di quel giorno è che lui era mezzo infortunato. Stanco. Io sono stato un buon calciatore, ma lasciamo stare Pelé. Quello era un marziano.”

Angelo De Lorenzi 

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