Le case di ringhiera sono delle costruzioni che hanno un valore storico e culturale importante. Sono infatti l’eredità di quell’era industriale di primo novecento che caratterizzò il nord Italia e che vide una massiccia immigrazione dal sud al nord della penisola, per rispondere alla richiesta di manodopera delle grandi aziende. Si trovano principalmente a Milano, ma alcuni esempi significativi sono anche a Torino, Napoli, Firenze e Palermo.
Sono caratterizzate dalla presenza di lunghi balconi che fungevano da collegamento tra le abitazioni. Tra gli spazi comuni c’erano anche la corte interna e i servizi igienici, perché gli spazi della casa vera e propria erano molto piccoli e dotati solo di servizi essenziali.
Con il mutare della situazione economica e delle esigenze delle persone, la casa di ringhiera si è ovviamente trasformata e, per chi desidera, oggi, riqualificare questa tipologia di abitazione può sicuramente fare riferimento ai diversi bonus edilizi in vigore, oltre al Superbonus, che permettono di ridisegnare gli interni, di questi edifici, realizzando impianti e servizi nuovi e sistemando le facciate esterne.
Cos’è la casa di ringhiera
La casa di ringhiera corrisponde alle case popolari. Ha solitamente dai due ai sei piani e nella facciata interna presenta balconi che affacciano sul cortile comune. Hanno una forma di quadrilatero dal cui cortile interno partono le scale, molto spesso esterne, che conducono ai piani superiori. Per accedere ai singoli appartamenti si percorre il balcone con la caratteristica ringhiera di metallo che unisce tutte le abitazioni. Il nome deriva proprio dalla presenza di questo parapetto di ferro. A Milano le case di ringhiera sono concentrate maggiormente nella zona dei Navigli, ma ce ne sono altre anche in quartieri diversi.
Oggi la casa di ringhiera rappresenta uno dei simboli della città di Milano e gli appartamenti sono ben diversi da quelli che accoglievano gli operai agli inizi del Novecento, tanto da diventare dei veri e propri riferimenti per il design. Per avere un’idea più precisa di come ristrutturare l’appartamento di una casa di ringhiera si può richiedere un preventivo per la ristrutturazione della casa a Milano e valutare i diversi aspetti di un progetto di riqualificazione che, seppur dispendioso, ha un alto valore storico. Per questo tipo di intervento è importante essere seguiti da un team di professionisti come quello di Bassetti Home Innovation, che danno particolare importanza alla tutela del valore storico dell’edificio.
Come vivere in una casa di ringhiera
In origine le case di ringhiera avevano i servizi igienici in comune e diversi spazi condivisi. Nei cortili, ad esempio, erano collocati anche i lavatoi e la fontana per prendere l’acqua, visto che l’acqua corrente non era presente. La grandezza degli appartamenti si aggirava intorno ai 45-50 metri quadri e gli alloggi si componevano di una cucina/soggiorno e di una camera da letto.
Avevano anche una portineria, che era situata nell’androne, dove la portinaia poteva controllare tutti gli accessi. Erano luoghi di socializzazione dove la privacy era un raro privilegio e molte cose venivano condivise. I locali del piano terra erano invece destinati alle botteghe, ai magazzini e anche al ricovero dei cavalli.
Oggi i vecchi bilocali sono diventati grandi appartamenti, spesso uniti a seguito di lavori di ristrutturazione importanti. I cortili sono diventati giardini privati, senza gli elementi caratterizzanti di un tempo. Queste abitazioni conservano ancora oggi il fascino di un’architettura particolare che si sviluppa su un piano e che si contrappone all’imponenza delle strutture verticali tipiche della città.
Vivere in una casa di ringhiera nel 2022 significa trovare un punto d’incontro tra la tradizione e la modernità, nel rispetto dell’importanza storica e paesaggistica del quartiere che la ospita.