Gio. 18 Apr. 2024
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Cinisello Balsamo: “La chiesetta di S. Eusebio ritornerà più bella di prima”

Proseguono i lavori di restauro dell’edificio che stanno interessando la facciata, il portale, l’abside, la sagrestia, l’esterno e il campanile. Gli interventi potrebbero terminare a giugno. Spostata a settembre la tradizionale festa di quartiere che si svolge tradizionalmente il lunedì di Pasquetta. L’intervista al parroco, don Luciano Garlappi, che fa un appello a tutti i cinisellesi: aiutateci a preservare l’edificio che tornerà all’antico splendore. 

[textmarker color=”E63631″] SPECIALE PASQUA DI SPERANZA -[/textmarker] Al margine di Cinisello, verso Nova, s’incontra la chiesetta di S.Eusebio, un antico edificio il cui nucleo originario risale addirittura al V secolo. Alcuni operai sono intenti ai lavori di ristrutturazione: “Speriamo di finire entro giugno e a settembre ci piacerebbe organizzare la tradizionale festa del nostro quartiere, che di solito si svolge il giorno di Pasquetta. Per festeggiare la conclusione dei lavori inviteremo anche il vescovo, monsignor Delpini”. Don Luciano Garlappi è il parroco di questa comunità che si trova in terra di missione, in una zona tristemente assai nota, anche per via delle incursioni mattiniere delle forze dell’ordine impegnate a estirpare il traffico di droga all’interno dei cosiddetti “palazzoni” che occupano solo un lembo dell’intero quartiere, ma che sembrano prevalere sul tutto. La realtà feriale di S.Eusebio presenta anche il volto di un quartiere tranquillo e verde che in alcuni momenti della giornata appare persino spopolato. È vero: i luoghi di incontro e di aggregazione si contano sulle dita di una mano, ma ci sono. La chiesa, un supermercato, un’associazione dove i giovani imparano la musica (il Vi.Be), la ciclabile del Grugnotorto dove la gente va e viene, a piedi o in bicicletta, lo studio della dottoressa di base.

S. Eusebio appare come un’eterna promessa di speranza e di resurrezione, anche sociale.

Che ruolo ha la chiesetta per la gente del quartiere?
Innanzitutto credo che questo prezioso monumento abbia un significato e sia un vanto non solo per il nostro quartiere, ma per l’intera città di Cinisello Balsamo. La chiesetta di S. Eusebio è il più antico luogo di culto, probabilmente il primo del nostro territorio. La prima comunità cristiana presente nella nostra zona ha iniziato a riunirsi per pregare proprio qui.

Perché l’edificio è sorto proprio in questo luogo? Oggi S. Eusebio sembra un sito periferico rispetto alla città…
Adesso è una zona periferica, ma anticamente qui c’era un incrocio importante di vie che portavano in varie direzioni, a Milano, a Desio, a Monza. Qui ci sono ancora il cardo e il decumano, le antiche strade romane.

Per quale motivo la chiesetta di S. Eusebio è così importante?
L’edificio conserva alcuni reperti archeologici di grande interesse, come la lapide di Marcellino e alcuni affreschi di un certo valore. Non ci sono molti documenti riguardanti le sue vicende, ma secondo gli storici a S. Eusebio c’è stata una presenza longobarda dovuta dalla vicinanza con Monza e secondo alcune leggende la regina Teodolinda si recava in questa chiesetta per pregare. Alcune di queste storie riferiscono addirittura che fosse stato costruito un tunnel sotterraneo fino a Monza per agevolare gli spostamenti della Regina. Si tratta di leggende, ma attorno ad esse c’è spesso una traccia di verità.

Quando è iniziata la costruzione dell’edificio? 
Si tratta di un’opera molto antica. Il nucleo originario risale addirittura al V secolo, ma non ha resistito alle successive trasformazioni avvenute nel tempo. La chiesa, infatti, è stata ristrutturata, ampliata e rielaborata nel corso dei secoli. Il primo intervento importante, quello che ha riportato la chiesetta a essere un luogo di culto vivo, dopo un lungo tempo di abbandono e degrado, risale al 1879. Poi altri lavori sono avvenuti nel 1931, nel 1991 e l’ultimo nel 1993, prima dell’intervento più recente iniziato lo scorso anno.

A che punto sono i lavori?
La ristrutturazione  sta interessando la facciata, il portale, la zona dell’abside e della sagrestia, una parte dell’esterno e il campanile e restituirà all’insieme l’aspetto e il pregio dovuto ad un monumento storico dall’alto valore. La chiesetta di Sant’Eusebio, benché costruita con materiali poveri, è di interesse artistico anche grazie agli affreschi interni di epoca tardo-antica, rinascimentale e barocca e al campanile risalente al XIX secolo. Nell’ultima fase dei lavori ancora in corso sono emersi i materiali iniziali di costruzione: sassi, pietre e mattoni. Si tratta di materiali molto poveri come la popolazione che abitava nella zona, solo i contadini. L’azione di restauro riguarda la facciata e poi comprenderà tutto il perimetro esterno della chiesetta e del campanile. Si è dovuto intervenire perché l’intonaco, staccatosi in alcuni punti, aveva subito delle infiltrazioni. Approfittando del restauro della facciata si è così voluto mettere in sicurezza tutta la chiesetta preservando l’edificio anche dall’umidità.

Quando finiranno i restauri? 
Speriamo entro giugno. Per questa data avremo una chiesetta ristrutturata esternamente.

Parliamo anche dei costi…
Fino ad oggi il Comune ci ha sostenuto. Parte dei lavori è finanziata con gli oneri di urbanizzazione secondaria (8%), dovuti per Legge. Abbiamo avuto qualche donazione, ma la nostra parrocchia da sola non è in grado di sostenere tutte le spese. Ora stiamo cercando di coinvolgere le altre parrocchie del decanato e vorremmo sollecitare la cittadinanza affinché contribuisca a sostenere queste spese perché credo che la chiesetta di S. Eusebio rappresenti un patrimonio significativo non solo per il nostro quartiere, ma per tutta la città.

Attorno alla chiesetta di S. Eusebio ogni anno viene organizzata una festa. Che origini ha questa tradizione?
La festa si svolge da anni il lunedì di Pasqua. Quest’anno purtroppo non ci sarà a causa dell’emergenza sanitaria. Si tratta di una festa molto antica che risale addirittura ai tempi di San Carlo Borromeo. Qui il giorno di Pasquetta si è iniziato a festeggiare la Madonna del latte, rappresentata in un prezioso affresco presente all’interno della chiesa. La venerazione nei confronti della Madonna del latte è molto antica. Le mamme si recavano nella chiesetta per affidare a Maria i propri figli. Durante la Seconda Guerra Mondiale molte donne hanno affidato alla Vergine i propri figli soldati. Alcuni quadri, nella chiesetta, riportano l’elenco di tutti i nomi dei soldati affidati alla Madonna tornati vivi dopo la guerra.
Anticamente si trattava di una festa popolare animata dai contadini. Si è cercato di mantenere negli anni quest’anima anche se negli ultimi tempi la tradizione è venuta un po’ meno. Fino a vent’anni fa era un appuntamento molto sentito, dalla doppia anima: era una festa religiosa e una fiera popolare. E arrivavano persone anche dai Comuni più vicini. Credo sia una festa che dovremmo riprendere e rilanciare cercando linguaggi più vicini ai giovani.
Per ora è solo un’idea. Vorremmo posticipare la festa tradizionale di S. Eusebio a settembre quando inviteremo l’arcivescovo a inaugurare la nostra chiesetta a conclusione dei restauri.

Per chi desiderasse contribuire economicamente per sostenere le spese dei restauri ecco il contatto telefonico della parrocchia: 02  6120657


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