Gio. 25 Apr. 2024
HomeAttualitàSesto San Giovanni, Residence Fiorani, Di Stefano: "Smascherata truffa ai danni del...

Sesto San Giovanni, Residence Fiorani, Di Stefano: “Smascherata truffa ai danni del Comune”

[textmarker color=”E63631″] SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] Si riaccendono le luci sulla vicenda del Residence Fiorani che nei giorni scorsi ha scatenato la polemica tra Unione Inquilini e Amministrazione comunale, a seguito della sospensione dell’erogazione della corrente elettrica a cinque famiglie che alloggiano all’interno degli appartamenti di via Fiorani 46, ora risolta temporaneamente con il pagamento delle bollette di cui si è fatta carico la Fondazione Progetto Arca Onlus, sebbene la convenzione sia cessata dal 2017.

Questa volta a ritornare sulla questione è il sindaco Roberto Di Stefano, che ha parlato di “sciacallaggio mediatico da parte della sinistra locale”. False accuse, dal momento che le utenze non risultano a carico del Comune bensì della proprietà delle unità abitative – la Capior sas di Milano – di conseguenza l’Ente non può essere in alcun modo responsabile del distacco della corrente elettrica agli inquilini di via Fiorani.

Di Stefano è pronto a smontare punto per punto tutte le accuse mosse nei confronti dell’Amministrazione da Unione Inquilini e a portare alla luce ombre emerse durante gli approfondimenti sulla vicenda: “Abbiamo fatto diverse scoperte – spiega – Innanzitutto è emerso che nel 2015 la convenzione tra la precedente Amministrazione e la Fondazione è stata fatta con un provvedimento dirigenziale, non c’è stata nessuna gara d’appalto pubblica né una delibera di Consiglio comunale e nemmeno una delibera di giunta. Ecco il primo illecito conclamato. Tra l’altro, dal 2015 al 2017 la fondazione ha preso oltre 700.000 euro dal Comune di Sesto per progetti di inserimento lavorativo di fatto mai realizzati”.

Inoltre, prosegue il sindaco, le famiglie in questione non sono state individuate attraverso una procedura pubblica e trasparente. “La vecchia amministrazione dovrebbe delle spiegazioni a tutta la città visto che – chissà come mai – non ha fatto nessun bando. Quindi è stata discrezionale la scelta di chi inserire negli appartamenti. Ed ecco il secondo illecito compiuto dalla sinistra.”

Molte ombre ci sarebbero anche sugli importi riconosciuti alla Fondazione per la gestione della struttura: “Per appartamenti da 55 metri quadrati – spiega Di Stefano – venivano pagati la bellezza di 1.700 euro al mese, quando invece in base ai valori rilevati dall’Agenzia delle Entrate il corrispettivo avrebbe dovuto essere di circa 460 euro al mese. Come mai tutta questa differenza, a fronte di nessun progetto lavorativo messo a punto per le famiglie? Ed ecco il terzo illecito per cui abbiamo a suo tempo fatto denuncia in Procura per truffa aggravata ai danni del Comune”.

Le ricerche del Comune sono proseguite anche in riferimento agli inquilini del Residence di via Fiorani: “Per quanto riguarda le famiglie, tutte straniere, dalle visure catastali è emerso che una proveniente dall’Egitto è proprietaria di un altro immobile a Sesto e ha un reddito di 14.000 euro all’anno; un’altra famiglia tunisina ha venduto nel recente passato un immobile di 4 locali a Milano e dichiara un reddito di oltre 11.000 euro; un’altra famiglia, sempre tunisina, risulta intestataria di un contratto di affitto e ha un reddito annuale di 24.000 euro; anche la quarta famiglia risulta intestataria di un contratto d’affitto e dichiara un reddito di quasi 28.000 euro all’anno; la quinta invece è in carico ai servizi sociali del Comune che stanno valutando una nuova collocazione in housing sociale dopo averne già rifiutata un’altra”.

E conclude: “Vista la situazione complessiva, la domanda che sorge spontanea non può che essere questa: siamo davanti ad attori ingaggiati da qualcuno per recitare la parte? Molto probabilmente sì. Davanti alle telecamere ci hanno accusato, ma abbiamo scoperto che hanno redditi e immobili di proprietà! – chiude – C’è qualcosa che non torna e per questo abbiamo informato Prefetto e Questura e stiamo anche procedendo con una segnalazione in procura. A Unione Inquilini, Partito Democratico e tutte gli amici della sinistra che si divertono a fare campagna elettorale sfruttando fragilità o finte fragilità, continueremo a rispondere con atti ufficiali e denunce dove necessario. Stiano tranquilli questi fomentatori d’odio che li smascheriamo tutti”.

 

ARTICOLI CORRELATI