Ven. 19 Apr. 2024
HomeAttualitàCinisello Balsamo, mancano i medici di base. Per il Pd "tante parole,...

Cinisello Balsamo, mancano i medici di base. Per il Pd “tante parole, ma pochi fatti”

“Tante parole, ma pochi fatti”. Il PD cinisellese liquida in questo modo tranchant – scusate il francesismo – l’iniziativa del sindaco Giacomo Ghilardi che ha incontrato i vertici di ATS per avere garanzie sulla tenuta  del sistema di medicina territoriale della nostra città, in grave crisi per la carenza di professionisti soprattutto in alcuni quartieri come Crocetta,
Borgomisto e Sant’Eusebio. Numerose sono le voci sui social di cittadini cinisellesi che lamentano, appunto, la situazione, oltre alla testimonianza raccolta i giorni scorsi dalla nostra testata, dalla viva voce di un professionista, il dottor Massimo Palotta, titolare della Farmacia di via Risorgimento.

“La maggioranza – scrive il PD in una nota – boccia l’ordine del giorno di PD e Cinisello Balsamo Civica che proponeva alcune iniziative a sostegno dei medici e i pediatri di base”. “Dopo aver invitato i medici e i pediatri di base alla premiazione per la consegna della Spiga d’Oro – da cui sono stati peraltro esclusi senza motivo – il sindaco Ghilardi nella giornata di lunedì ha scritto ad ATS per avere garanzie sulla tenuta del sistema di medicina territoriale della nostra città, che è al collasso per la carenza di professionisti soprattutto in alcune zone della città”.  La risposta di ATS? “Uno scaricabarile sul numero chiuso – chiosa il PD – per l’entrata nelle scuole specialistiche per i neo-medici e sul contingentamento dei posti disponibili per ciascun territorio. Due problemi che sono sì snodi problematici, ma non gli unici, dato che la carenza di medici di base in alcune aree della nostra città dipende dalla concentrazione della maggior parte degli studi nelle zone centrali, e dal fatto che i pochi medici che si stabiliscono nelle aree oggi in sofferenza si trasferiscono dopo pochi anni, per le difficoltà incontrate”.

“Per questo motivo – prosegue la nota – abbiamo presentato a inizio settembre un ordine del giorno che impegnava il Sindaco e la Giunta a valutare la messa a disposizione di locali comunali a titolo gratuito o ad affitto calmierato per l’apertura di studi in condivisione tra medici e pediatri di base, oltre che la messa a disposizione per questi stessi professionisti di servizi come l’assistenza di un mediatore culturale”.

“Si trattava di una serie di misure che miravano ad assicurare il maggiore appoggio possibile ai medici sul territorio – dichiara il Consigliere PD Marco Tarantola – con particolare attenzione ai professionisti appena stabilitisi in città: con l’utilizzo di studi condivisi a prezzi calmierati o in comodato gratuito i medici e i pediatri potrebbero ridurre le spese in maniera drastica e
organizzarsi più facilmente per assicurare ai pazienti dei servizi ulteriori, come la segreteria o il servizio infermieristico di prossimità; inoltre, con misure come il mediatore culturale si mirava
a facilitare l’operato dei professionisti sanitari in contesti difficili, che poi si rivelano essere anche quelli in cui maggiore è l’assenza di studi medici”.

“La proposta – prosegue la nota –  è però stata bocciata dalla maggioranza a trazione leghista con giustificazioni bizzarre, come la presunta difficoltà di trovare le modalità per lanciare l’iniziativa e il tanto sbandierato ‘impegno del Sindaco’ sul tema, che finora però ha prodotto molto fumo e pochissimo arrosto”.

“Siamo dispiaciuti per l’opportunità persa – dichiara la capogruppo di Cinisello Balsamo Civica Gianfranca Duca (sopra, nella foto) -, la sensazione è che la scelta della maggioranza sia stata dettata da preconcetti e non da un vero ragionamento sul tema. In questi tempi di pandemia, la sanità territoriale è stata il primo argine al peggiorare della situazione, e quale riconoscimento diamo ai nostri professionisti sul territorio? Una targa di ringraziamento, invece della Spiga d’Oro, e la bocciatura di una proposta che avrebbe aiutato moltissimo i nostri medici e pediatri, oggi più che mai abbandonati a sé stessi dalle istituzioni sanitarie territoriali”.

ARTICOLI CORRELATI