Gio. 18 Apr. 2024
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Bresso, vasca laminazione: è scontro comitati-Parco Nord

[textmarker color=”E63631″] BRESSO – [/textmarker] Non si è fatta attendere la risposta dei Comitati NO vasca dopo le dichiarazioni rilasciate dal Parco Nord in merito al proseguimento dei lavori che interessano l’area di cantiere. “È ora di dire la verità”, tuona il comitato: “La situazione è precipitata con un’accelerazione impensabile – scrivono in una nota – Dopo la devastazione di 4 ettari di boschi in sette giorni e gli abbattimenti in sponda sinistra privi di selettività e rispetto per la popolazione affacciata al cantiere, i lavori sono iniziati a pieno regime, molti slegati dalla realizzazione dell’impianto, perché in sponda sinistra, sul territorio di Bresso, molti nemmeno sull’argine”.

Il riferimento è all’abbattimento di alcune alberature sulla sponda del Seveso dal lato bressese, quello che era stato definito “ultimo baluardo” verde a protezione dei 2000 residenti dell’area di via Papa Giovanni XXIII da vibrazioni, rumori ed esalazioni. Lo scorso 5 ottobre era stato lo stesso sindaco di Bresso, Simone Cairo a lanciare l’allarme alla cittadinanza dal proprio profilo Facebook: “Contrariamente alle assicurazioni che ci sono state fatte dal presidente del Parco Nord Marzio Marzorati, sono iniziati gli abbattimenti sulla sponda del Seveso su Bresso – aveva scritto – Il presidente è stato informato e auspico che possa intervenire immediatamente”. Cairo in quell’occasione aveva inoltre ricordato che la proposta formalizzata a MM, Comune di Milano, Parco Nord e Regione Lombardia risulta pendente: “Constato che non rispondono e continuano a distruggere gli ultimi alberi rimasti nella zona”.

Dal canto suo il presidente del Parco Nord Marzio Marzorati ha spiegato che: “I lavori procedono secondo quanto stabilito in occasione del tavolo condiviso con il Comune di Milano, il Comune di Bresso, Parco Nord Milano e MM spa”, ed ha aggiunto: “Sono infatti stati evitati i tagli e l’uso del suolo nelle aree non necessarie alla realizzazione della vasca, di fatto stralciando circa 3mila mq dal perimetro del cantiere in sponda sinistra del torrente e restituendoli al Comune di Bresso, l’area restituita si trova di fronte al condominio di via Papa Giovanni XXIII, un’ampia fascia alberata che garantirà maggiore protezione dai lavori di cantiere”.

Secondo quanto riferisce il Parco Nord, i lavori per la realizzazione della vasca per il contenimento delle acque del Seveso starebbero procedendo in linea con quanto programmato. Dopo i lavori di bonifica bellica avvenuti nelle scorse settimane, all’interno dell’area più ampia dove sorgerà la vasca, il 5 ottobre sono iniziati quelli previsti dal progetto per adeguare parte della sponda nord di sinistra e della sponda destra del fiume alle attività di sistemazione e pulizia delle stesse. Marzorati ha poi specificato: “I tagli che si effettueranno questo autunno e il prossimo inverno, lungo la sponda sinistra e destra, erano già previsti dal progetto e sono stati spostati fuori dal periodo vegetativo”, la loro funzione sarà quella di rafforzare le sponde del torrente, inserire le opere idrauliche e realizzare la pista manutentiva in sponda sinistra. “Gli interventi di taglio sono stati ridotti al minimo indispensabile ed esclusivamente collegati alla realizzazione dell’opera – ha precisato – Nel prossimo tavolo di lavoro si potrà concordare una convenzione in cui il Parco prenda in gestione le aree verdi, sia quelle stralciate dall’area di cantiere, sia quelle che saranno restituite, nelle quali saranno realizzate nuove piantagioni”.

Ieri pomeriggio il presidio di Bresso EcoAttiva sotto la sede di MM – appaltatrice dei lavori – per portare all’attenzione dell’azienda le richieste dei cittadini bressesi e dei comitati, rimaste inascoltate. Cresce anche l’allarme per la salute, secondo quanto riferiscono i comitati, alcuni residenti avrebbero iniziato a sperimentare irritazione delle vie aeree e delle mucose orofaringee. “Non c’è nessuna precauzione per la salute – denunciano – terreni sollevati a ridosso delle abitazioni, aria irrespirabile, macchinari che producono segatura proprio sotto ai balconi. I terreni sollevati non risultano essere stati analizzati da carotaggi successivi al 2015 e l’alveo del fiume non è stato adeguatamente trattato per la presenza di fanghi potenzialmente inquinati dalle sostanze veicolate dal fiume e potenzialmente contaminati”. E concludono: “La realizzazione del progetto vasca non sta dimostrando alcun rispetto per la popolazione, nessuna precauzione in merito ai rischi per la salute nonostante le innumerevoli sollecitazioni”.

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