Dom. 08 Dic. 2024
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Come e perché monitorare la propria reputazione online

[textmarker color=”E63631″] LA RETE -[/textmarker] Al giorno d’oggi siamo costantemente immersi nel mondo digitale, siamo abituati a navigare senza sosta né limiti con il nostro smartphone o tablet e abbiamo imparato a essere multitasking per non perderci nessun aggiornamento sulle piattaforme social più popolari. La presenza e la visibilità su internet rappresentano un obiettivo ideale non soltanto per le persone comuni, che puntano a raggiungerlo attraverso i momenti di condivisione e socialità virtuale. Stiamo infatti parlando di concetti molto cari anche alle aziende che, letteralmente, di brand reputation vivono.

Strutturare al meglio la propria presenza online è dunque il primo passo verso il successo. Bisogna ricordare che in Rete non circolano soltanto i contenuti che l’azienda sceglie di veicolare e il diritto di parola è assoluto. Ecco spiegato il motivo per il quale occorre evitare passi falsi e commenti al veleno. Dopo aver pianificato la miglior strategia di e-commerce marketing, ad esempio, sarà essenziale riuscire a monitorare l’evoluzione della brand reputation: bisogna cioè capire se quel prodotto o servizio che si sta proponendo incontra il gradimento dell’utente target o se invece, magari, è in discesa libera per cui occorre intervenire con azioni ‘correttive’ in corso d’opera.

Anche le attività turistiche potranno trovare giovamento da questo monitoraggio: i commenti negativi o le storie che possono indebolire la reputazione online devono essere scongiurati. In generale, una scelta poco etica di un’azienda (anche di grido), nella moda così come nell’industria, può ritorcersi come un boomerang e ‘macchiare’ l’immagine del brand (oltre a costringere a una immediata retromarcia). Ecco perché nel pianeta del business tenere sotto controllo la reputazione digitale diventa un mantra di primaria importanza.

Quando l’utente diventa un ‘prosumer’

Il concetto della reputazione online non si discosta poi molto, a livello teorico, dalla reputazione di una persona qualunque: è in sintesi una somma delle sue azioni e relazioni, una finestra sul suo vissuto. Va a configurare la specifica idea che chi ha conosciuto quella persona si è fatto di lei. Tutti elementi che valgono anche nel caso delle aziende. Quanto al monitoraggio della reputazione online, consiste nella conoscenza e nello studio relativamente alle dinamiche legate alla produzione e alla diffusione di contenuti in Rete. Tutto ciò sfruttando determinate competenze, utili a ‘scattare’ fotografie performanti. Questo perché prima (soprattutto) ma anche dopo aver fatto un acquisto ci si informa, si scrivono o leggono diverse recensioni e il consumatore si trasforma in ‘prosumer’ (che è al tempo stesso consumatore e ‘creatore’ di un certo prodotto).

Va da sé che una migliore reputazione agevolerà le vendite, così come uno scarso apprezzamento metterà potenzialmente il business in difficoltà. In questo senso saranno importanti anche le attività di social media listening, che consistono nell’andare a intercettare tutte quelle conversazioni online relativamente a un determinato brand, in modo da comprendere quale sia il ‘sentiment’ connesso.

Si possono conoscere le opinioni degli utenti in merito a prodotti e servizi, così da sfruttarle per creare valore, inoltre potranno essere mappate le keywords più ricorrenti per descrivere l’attività di un brand. In questo modo migliorerà la notorietà e aumenterà la fiducia di utenti vecchi e nuovi: tutti elementi che consentiranno di generare lead più qualificati.

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