[textmarker color=”E63631″] SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] Un impianto avveniristico e green, dove l’innovazione è a servizio dell’ambiente. Così si configurerà la Biopiattaforma promossa dal Gruppo Cap e Core che presto prenderà il posto del termovalorizzatore di via Manin, il cui spegnimento è stato confermato a Marzo 2021.
Con la presentazione del progetto definitivo nella serata di ieri, la Biopiattaforma si avvicina sempre di più alla sua concretizzazione, che consentirà di convertire l’intera area in un polo altamente innovativo orientato all’economia circolare, in grado di dare un valore aggiunto a Sesto San Giovanni trasformandola in un punto di riferimento per l’economia green non solo italiana ma su scala europea.
La Biopiattaforma, nella sua presentazione definitiva, sarà un impianto di termovalorizzazione dei fanghi di depurazione e di trasformazione dei rifiuti urbani umidi in biometano, che unisce il trattamento dei rifiuti e la depurazione delle acque. L’intera struttura, assicurano i proponenti, avrà un impatto minimo sul territorio grazie alla riduzione di odori ed emissioni, al riutilizzo di materia e alla produzione di energia pulita. L’impianto sarà carbon neutral, il che significa zero emissioni di CO2 di origine fossile e, dati alla mano, la riduzione media delle emissioni supererà il 73%, mentre quella dei fumi si avvicina all’80%.
Il nuovo impianto avrà due linee produttive: la prima dedicata alla trasformazione dei fanghi, che costituiscono il prodotto di scarto dell’attività di depurazione delle acque, consentendo di trasformarne il 75% in energia e il restante 25% in fertilizzante, la seconda invece dedicata al trattamento della FORSU (i rifiuti umidi) – esclusivamente di provenienza dai Comuni di Sesto, Pioltello, Cormano, Segrate e Cologno Monzese – che verrà convertita in biometano. In questo modo l’energia prodotta dal trattamento dei rifiuti sarà completamente green, in linea con i principi di economia circolare dove vale il cosiddetto “cradle to cradle”.
L’impegno economico sostenuto da Cap nel progetto si attesta attorno ai 47 milioni di euro, di cui 34,5 milioni per la trasformazione del forno e 12 milioni per il biodigestore. All’interno della sua redazione definitiva sono state accolte alcune delle richieste pervenute in fase preliminare del progetto, scaturite dal processo di confronto con cittadini, associazioni, comitati e sindacati del territorio, che hanno partecipato attivamente portando un contributo al progetto definitivo. Tra queste un potenziamento delle centraline integrate, così come del sistema di deodorizzazione, il contenimento della linea FORSU in un involucro strutturale all’interno del capannone generale, 5 centraline di monitoraggio sul territorio e il potenziamento del sistema di trattamento fumi.
In termini di compensazioni, accanto all’impianto è prevista la realizzazione di una zona umida ricostruita insieme a un percorso naturalistico, una ciclabile – dal valore di 1 milione di euro – che connetterà le aree verdi e il nuovo parco a nord dell’impianto con la ciclabile a sud lungo il Naviglio della Martesana e il recupero delle aree verdi negli spazi della Biopiattaforma.
Il cronoprogramma prevede ora l’esito dell’iter di attuazione unica regionale (cd P.A.U.R.) al quale farà seguito la Conferenza dei Servizi e, se tutto confermato, l’avvio del bando di gara per l’esecuzione dei lavori. Conclusi i passaggi amministrativi entro settembre, per la fine del 2022 si prevede la conclusione dei lavori per l’impianto FORSU e per marzo 2023 il termine dei lavori per l’impianto fanghi con la completa funzionalità dell’intera Biopiattaforma.