Gio. 18 Apr. 2024
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Cinisello Balsamo, è NO alla moschea di via Frisia. Il Consiglio di Stato mette la parola fine.

L’ingresso del capannone di via Frisia

[textmarker color=”E63631″] CINISELLO BALSAMO -[/textmarker] Con la chiusura dell’anno appena trascorso è arrivata anche la decisione definitiva sulla moschea a Cinisello Balsamo. A mettere la parola fine su una questione che si è trascinata per diversi anni è la sentenza del Consiglio di Stato, che ha dichiarato irregolare dal punto di vista del rispetto delle regole urbanistiche la moschea di via Frisia, che, in quanto abusiva, ora dovrà essere chiusa. (Nella foto di apertura del servizio, il capannone di via Frisia).

Una sentenza che di fatto conferma il precedente pronunciamento del TAR del 17 febbraio 2016 che aveva dato ragione all’Amministrazione sul mancato rispetto della destinazione d’uso urbanistica della sede di via Frisia e che era stata poi oggetto di ricorso al Consiglio di Stato da parte dell’Associazione Comunità Islamica di Cinisello.

Soddisfatto della sentenza il primo cittadino Giacomo Ghilardi: “Questa è una battaglia che personalmente, insieme ad altri compagni di ventura come l’attuale On. Jari Colla, combattiamo da ben 7 anni – ha spiegato – Avevamo già denunciato la moschea allestita nel capannone di via Fleming che è risultata abusiva e che avevano dovuto abbandonare, e siamo stati i primi a denunciare pubblicamente anche con esposti alla Prefettura e alle Forze dell’ordine l’attività abusiva di culto e di tipo culturale nel capannone a uso industriale di via Frisia”.

La questione sul capannone di via Frisia risale al 2014 quando l’allora Amministrazione aveva rilevato, dopo alcuni controlli, che al suo interno non si svolgevano quelle attività a carattere industriale previste dalla sua destinazione d’uso, oltre a riscontrare delle modifiche edilizie ai locali non autorizzate. Da lì l’ordine di ripristinare lo stato del capannone secondo la sua destinazione d’uso e il conseguente ricorso dell’Associazione Islamica successivamente bocciato dal Tar.

Ora il pronunciamento del Consiglio di Stato chiude in via definitiva la questione e dà il via libera all’Amministrazione di procedere con gli step successivi: “Apprendiamo oggi, dopo un iter intenso e lungo, che finalmente possiamo dare seguito alle ordinanze del tribunale e dal punto di vista legale e tecnico faremo tutti quegli atti necessari per dar corso alla sentenza” ha commentato il Sindaco Ghilardi con una sottolineatura: “Non si tratta, come spesso la si vuole far passare, di una battaglia religiosa perché in entrambe le sentenze si sta parlando di un abuso, non soltanto sull’attività di culto testimoniata dalle forze dell’ordine, ma anche sull’attività di natura culturale che non può essere svolta all’interno di quel capannone perché è destinato ad un uso diverso”.

Il prossimo passaggio sarà un incontro con gli avvocati, previsto per settimana prossima, per vagliare gli strumenti necessari a dare corso alla sentenza del Consiglio di Stato: “L’indirizzo dell’Amministrazione è quello del ripristino della legalità in luoghi che per tanti anni sono stati tollerati dalle precedenti amministrazioni – ha concluso il Sindaco – la nostra battaglia al ripristino della legalità continua ed è un altro passaggio fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi che sono ordine, decoro, regole e legalità”.

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