Ven. 29 Mar. 2024
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Nord Milano, continua la scia di furti del Bambinello dai presepi cittadini

Il presepe vuoto di Cusano Milanino

[textmarker color=”E63631″] NORD MILANO -[/textmarker] Goliardia, sprezzo delle tradizioni o dispetto? Questo non è dato sapere, quello che si sa è che durante le festività natalizie appena concluse ha preso piede in diversi comuni del nord Milano – e non solo – uno “sport” di cattivo gusto: il furto del Bambinello dai presepi cittadini.

Ultimo in ordine temporale quello scoperto la mattina del 6 Gennaio presso l’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, dove è sparito il Gesù Bambino del presepe allestito nella Cappella al settimo piano del nosocomio cittadino. A farne la triste scoperta il cappellano dell’ospedale, don Luigi Lesmo, che ha raccontato come episodi di questo tipo non siano purtroppo una novità.

Un gesto inqualificabile e soprattutto irrispettoso nei confronti dei numerosi utenti che nella Cappella di quel piano, dove tra l’altro è presente l’Hospice per le cure palliative e la terapia del dolore, vanno a pregare davanti al simbolo della cristianità per sé o per i propri cari ricoverati. Dura la condanna da parte delle istituzioni cittadine, il Sindaco Giacomo Ghilardi ha fatto proprio l’invito del cappellano rivolto al responsabile del deprecabile gesto perché si ravveda e riporti, così come lo ha preso, il Bambinello nella sua mangiatoia.

Risale al 31 dicembre appena trascorso invece la scoperta del furto del Gesù Bambino dal presepe della Chiesa di S. Ambrogio a Cassina Amata, Paderno Dugnano. Anche qui ad accorgersene è stato il prete, don Andrea Sangalli, insieme ad alcuni parrocchiani poco prima della celebrazione della S. Messa solenne per l’ultimo dell’anno. Restano ancora sconosciuti gli autori del gesto. Così come sono sconosciuti gli autori della deturpazione del presepe di Cusano Milanino, allestito all’aperto in piazza Allende. Pochi giorni dopo Natale alcuni passanti e negozianti della zona hanno rilevato l’assenza del Bambinello dalla mangiatoia, che oltretutto era stata vandalizzata.

Nessuna ipotesi concreta in merito alle ragioni di azioni tanto deprecabili, forse una bravata messa a segno da ragazzi annoiati in cerca di un diversivo alla serata, forse un dispetto o uno sfregio al simbolo della tradizione cristiana. Resta l’unanime condanna per un gesto rivolto ad un simbolo universale di amore e pace che, forse, non lascia indifferenti nemmeno gli autori.

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