Ven. 29 Mar. 2024
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Sesto San Giovanni, la “spesa buona” che genera posti di lavoro

[textmarker color=”E63631″] SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] C’è anche Sesto san Giovanni tra i comuni aderenti alla rete dei GAF – Gruppi di Acquisto Familiari, attiva in diversi territori comunali lombardi e obiettivo principale del progetto “Famiglia porta -Valori in rete”.

Il GAF nasce come svolta culturale, grazie alla quale le relazioni tra famiglie riescono ad attivare circoli virtuosi di sostegno reciproco coniugando mutuo aiuto e consumo consapevole, fino ad arrivare a fornire occasioni di lavoro per le famiglie in momentanea difficoltà economica.

Il progetto di “spesa buona” partito nel comune di Sesto San Giovanni, fa sì che con 20 spese acquistate tramite GAF si generino 8 ore di lavoro settimanali per un papà o una mamma della città che in questo modo escono dallo stato di disoccupazione.

Alla base l’idea che le famiglie siano una straordinaria ricchezza a sostegno di altre famiglie in situazione di bisogno, con il superamento della logica tradizionale della beneficienza in favore di un’ economia civile e un welfare generativo: “La famiglia è una grande ricchezza inserita in un’economia circolare, cioè non in un’ottica di beneficenza – ha spiegato l’Assessore Roberta Pizzochera con delega ai Servizi Sociali – perché la beneficenza vede con sé una sorta di dipendenza di un soggetto rispetto all’altro e anche di sacrificio di uno verso l’altro, che in un momento storico come questo è estremamente faticoso. Immaginiamo invece un’economia circolare che prende a modello la teoria di Zamagni di economia civile quindi la consapevolezza del modo in cui spendo il denaro”.

Perché viene chiamata “spesa buona” è presto detto: “Nell’attuare le tradizionali azioni settimanali che la famiglia compie, andiamo a fare una spesa consapevole su un duplice versante – ha specificato l’Assessore Pizzochera – prima di tutto i GAF selezionano il fornitore attraverso un accordo che sancisce e stabilisce che il fornitore abbia all’interno della sua azienda un’etica spiccata nei confronti non solo degli alimenti ma anche dei loro dipendenti. UNES ha sottoscritto quest’accordo e nel sito www.famigliaportavalori.it troviamo un carrello della spesa di prodotti UNES tra cui la private label del Viaggiatore Goloso, marchio bio pluripremiato, a garanzia della qualità offerta. Inoltre – ha proseguito – la famiglia è consapevole che con un minimo di 50 € di spesa ogni 15 giorni, che arriva a domicilio gratis, contribuisce a pagare ore lavoro di un papà o di una mamma della sua città che grazie alla sua spesa ha un’attività lavorativa”.

L’accordo sul progetto GAF è stato sottoscritto insieme ad AFI (Associazione delle Famiglie, ndr) già a partire dal 2017 con delibera di giunta e nella pratica i GAF sono partiti con il contributo di Fondazione Nord Milano, tramite bando, a sostegno del progetto.

“Attualmente i nostri servizi sociali hanno individuato la famiglia idonea per portare avanti l’attività lavorativa – ha spiegato l’Assessore Pizzochera – al momento abbiamo un solo lavoratore perché siamo all’inizio e con 20 spese riusciamo a garantire 8 h settimanali di lavoro. Per ora è un part time ma più spese arriveranno più sarà possibile aumentare il monte ore”.

Nella media dei GAF un lavoratore resta all’interno del progetto 1 anno, al massimo 2, perché viene ricollocato più facilmente nel mondo lavorativo. Lo scorso anno grazie a questo progetto due mamme sestesi sono riuscite nell’arco di un anno a trovare un lavoro stabile.

Un progetto vincente che però deve fare i conti con lo strumento del reddito di cittadinanza che, anche in questo caso, non ne facilita l’attuazione, creando difficoltà a reperire persone disponibili a giocarsi in questo tipo di percorso.

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