[textmarker color=”E63631″] CINISELLO BALSAMO -[/textmarker] “Dalla provvida unificazione il novello comune potrà ritrovare mezzi sufficienti per il miglioramento di tutte le loro condizioni di vita sociale, ma deriverà anche l’impulso per il suo futuro sviluppo, il quale, come auguro, sarà tanto più rapido e fecondo di benefici effetti, quanto più alla fusione delle energie amministrative dei due ex comuni sarà congiunta la fraterna concordia degli animi e la disciplina dell’intera popolazione”. Così il conte Ferdinando Lalli, commissario prefettizio, si rivolgeva alla cittadinanza nella delicata fase di fusione dei Comuni di Balsamo e Cinisello.
Sono trascorsi ormai 91 anni da quel 13 settembre del 1928 quando le due Amministrazioni civiche furono unite dal Regio Decreto sotto la denominazione di Cinisello Balsamo. Una nuova realtà prevalentemente contadina di ottomila anime riunite attorno alle due piazze principali.
Una storia che merita di essere celebrata, perché è dell’identità di una città che si tratta: “In questi giorni ricorre il 91esimo anniversario dall’unificazione della nostra città – ha dichiarato il Sindaco Giacomo Ghilardi – 91 anni di storia e trasformazioni che l’Amministrazione ha deciso di celebrare per la prima volta per valorizzare la nostra identità”.
L’appuntamento è per venerdì 13 alle ore 12.00 davanti al palazzo comunale in piazza Confalonieri 5, proprio nel luogo che allora fu eletto come sede municipale.
Al termine dell’intervento commemorativo del primo cittadino seguirà – a partire dal pomeriggio di venerdì fino al 22 settembre – un percorso espositivo allestito presso il Centro Culturale Pertini di immagini storiche della città e della lapide celebrativa dell’unificazione donata dall’allora podestà Monti e andata distrutta dopo il fascismo.
“E’ importante trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, il senso della storia e le tappe più importanti della vita cittadina perché possano coglierne il significato, apprezzarla e non perderne la memoria” ha concluso il Sindaco Giacomo Ghilardi.