[textmarker color=”E63631″]MILANO[/textmarker] – Cos’hanno in comune Milano e New York? Semplicemente sono le capitali mondiali della moda e sempre più il Made in Italy diventa fonte di ispirazione anche per gli stilisti degli States senza rinunciare ognuno alle proprie peculiarità.
L’alta moda italiana è sempre più apprezzata in tutto il mondo, infatti le stime di CONFCOMMERCIO dicono che un abito su 4 è destinato al mercato degli Stati Uniti, mentre un capo di pelletteria su 4 arriva in Giappone. Da sola la moda italiana raggiunge il 9% dell’export italiano quindi una vera e propria fonte di ricchezza per l’Italia che può contare sull’artigianalità e il saper fare nel settore tessile. Non è un caso se le star del cinema e della moda preferiscono vestire italiano nelle grandi occasioni. Tra queste si possono ricordare Nicole Kidman e Rhianna che in più occasioni hanno indossato abiti della linea Armany Privè. Molto amati sono anche Valentino, Gucci che conquista il trono dei più amati nei social sebbene quest’anno non sia stato presente alla settimana della moda a Milano destando scalpore, e Versace. A sorpresa tra gli stilisti amati c’è anche Alessandro Di Michele che si contraddistingue per le linee poco convenzionali dei
suoi abiti. Proprio la particolare forza della moda italiana nel mondo ha portato anche attacchi, come quello delle giornaliste Elizabeth Paton e Milena Lazazzera sul New York Times, che in occasione della settimana della moda a Milano hanno preferito lanciare un’inchiesta sul lavoro nero nel settore. Dall’inchiesta è emerso che il settore del lusso in Italia fattura anche grazie alle condizioni di lavoro delle donne in Puglia che lavorano senza essere regolarizzate e per paghe molto basse. Le testimonianze raccolte sono di oltre 60 donne. Ovviamente la Camera della Moda non ha fatto attendere la sua risposta con precisazioni e cercando comunque di ridimensionare il fenomeno del lavoro in nero.
Resta che la settimana della moda a Milano è una grande festa in grado di generare introiti in tutta la filiera della moda e di far risplendere la cultura e il saper fare italiano in tutto il mondo. New York ha risposto alla settimana della moda di Milano con uno stravolgimento dei paradigmi e puntando soprattutto su una nuova concezione del corpo femminile liberato dagli stereotipi imposti fino ad ora. Particolare attenzione ha destato la sfilata intimo Savage X Fenty che ha portato in scena donne di tutte le età, taglie, colori forme. Non sono mancate in passerella donne incinte e magari anche con qualche segno come cicatrici e smagliature che fino a qualche settimana fa sono stati considerate inestetismi da abbattere a tutti i costi a colpi di trattamenti estetici e chirurgia. Per chiunque voglia ripartire dalla moda di New York per scoprire la libertà di essere stessi senza canoni imposti e senza dover sudare sette camicie per avere un corpo vagamente longilineo, non resta che provare con un viaggio negli States, ricordando che prima di entrare è necessario aver compilato il modulo ESTA , richiederlo è molto semplice, infatti basta compilare quel
modulo online.