Lun. 09 Dic. 2024
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Gioco online: numeri, profilo del giocatore medio e situazione in Lombardia

[textmarker color=”E63631″]LOMBARDIA[/textmarker] – La digitalizzazione dei servizi si sta sviluppando anche nell’industria del divertimento. Il gioco d’azzardo ne è la prova principale, con il boom del comparto online che prosegue incontrastato negli ultimi anni. L’Italia è una delle nazioni con maggiore regolamentazione del gambling su internet, con il controllo di AAMS sui siti e l’oscuramento di diversi portali “.com”. Un mercato così florido rischia però di trasportare nel digitale i
problemi legati all’azzardo tristemente noti per il terrestre.

Nel 2017 la spesa del gioco online italiano ha raggiunto la quota di 1,38 miliardi di euro. Ancora una fetta relativamente bassa rispetto ai 20 miliardi del mercato complessivo, ma il confronto con gli anni precedenti permette di dare maggiore ragione del trend. Nel 2016 la raccolta superava appena il miliardo, l’anno prima si attestava a 821 milioni di euro. L’incremento è costante e corrisponde al 34%, agevolato dalle numerose pubblicità che riempiono i canali di informazione negli ultimi anni. Con l’aiuto delle limitazioni legislative sul comparto terrestre, l’incidenza dell’online è ora arrivata al 7,2% sull’industria italiana. Lo Stato italiano non si può certo lamentare della situazione attuale, avendo incassato circa 320 milioni di euro dalle imposte dirette sul gambling digitale. Considerando che ne riceve 10 miliardi dall’intera industria, non è una cifra da sottovalutare.

Risulta un pochino più complicato invece costruire l’identikit del giocatore online medio. Si sa con certezza che in Italia sono stati 2,2 milioni i giocatori attivi nel 2017, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. Il calcolo mostrerebbe che il 7% degli italiani attivi sul web si dedica all’azzardo. Considerando i molteplici utilizzi garantiti da internet, la percentuale è impressionante. Alcuni sondaggi mostrano che il l’average italian player è un uomo di mezza età residente al centro-sud. Gli unici dati a disposizione sono relativi alle schede anagrafiche compilate dai giocatori e inviate alle aziende di gambling, per avere l’accettazione del conto. Non tutte hanno voluto rendere note le statistiche, che rimangono un riferimento attendibile della situazione italiana. Per quanto riguarda le specialità più giocate, i casinò games dominano con una spesa superiore ai 550 milioni di euro. Decisamente più indietro il poker, intorno ai 130 milioni, e le scommesse sportive, poco sopra i 50.

E la Lombardia? I dati emanati dalle case da gioco non danno un riferimento preciso del luogo da cui sono effettuate le scommesse. L’online è più difficile da tracciare del gioco terrestre, almeno per una raccolta di statistiche. Va detto che la Regione ha dalla sua la possibilità di usufruire di un casinò reale, quello di Campione. Soltanto Piemonte, Liguria e Veneto possono avere un’opportunità di pari livello. Una spinta verso l’online potrebbe comunque arrivare dai recenti provvedimenti presi dalle principali città, Milano e Brescia su tutte. Limitazione di orari di apertura dei centri scommesse e distanziometro sono solo alcune delle misure che potrebbero avvicinare i giocatori al digitale. In ogni caso è probabile che la Regione rimanga leader delle scommesse anche sul web, considerando che da sola (per il terrestre) raccoglie il 20% della spesa nazionale.

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