Ven. 19 Apr. 2024
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Il Cap compie 90 anni, l’idea era nata nel Nordmilano negli anni ’20

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Pochi lo sanno, ma il Consozio Acqua Potabile (Cap), che oggi porta acqua potabile in oltre 200 Comuni, è nato nel Nordmilano. Già alla fine degli anni ’20, i Comuni di Paderno Dugnano, Limbiate, Cusano Milanino e Cormano ebbero la lungimiranza di capire che l’acqua non si ferma ai confini comunali e che, per gestire le risorse e le infrastrutture, era necessario mettersi insieme con un forte spirito di collaborazione e condivisione. Da allora Gruppo Cap non ha mai smesso di crescere, di innovare, di trovare soluzioni sempre all’avanguardia per migliorare un servizio essenziale per i cittadini, diventando una tra le più importanti realtà pubbliche per lo sviluppo economico del territorio. Oggi l’azienda è per patrimonio la prima monoutility del panorama nazionale, una società per azioni partecipata da circa 200 Comuni, dalla Provincia di Monza e Brianza e da Città Metropolitana di Milano.

Ricorre quest’oggi l’anniversario di Gruppo Cap, fondato il 27 febbraio 1928. Lo comunica il gruppo con una nota. “Un’azienda in continua evoluzione, che garantisce ogni giorno il servizio idrico integrato a un bacino di 2 milioni e mezzo di abitanti, gestisce il patrimonio di reti e impianti, pianifica e realizza gli investimenti e le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ma è anche un player strategico sul territorio, capace di garantire più di 2.000 posti di lavoro tra diretti e indotto”.

“Festeggiamo un traguardo importantissimo che abbiamo raggiunto grazie alla volontà di guardare sempre al futuro, all’innovazione e a uno sviluppo sostenibile del territorio diventando interlocutori attenti di enti locali e cittadini – commentano Alessandro Russo e Michele Falcone, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Gruppo Cap il primo e direttore generale il secondo -. Ma non possiamo guardare avanti senza ripensare al ruolo dell’acqua nelle nostre vite e nelle nostre città, andando alla scoperta delle grandi possibilità connesse alla risorsa idrica e alla sua infrastruttura di rete”. Si tratta “della rivoluzione che Gruppo CAP chiama #waterevolution, acqua come driver di innovazione, in grado di riscrivere la fisionomia dei territori e di orientare consumi e dinamiche ambientali. Siamo di fronte a un futuro in cui l’acqua è il propellente dell’innovazione delle nostre metropoli, sempre più intelligenti e sostenibili, dove l’acqua del rubinetto è monitorata grazie alle tecnologie più sofisticate che ci permettono di dissetarci in sicurezza, gli scarichi delle nostre case finiscono in fognature e depuratori intelligenti che trasformano l’acqua di scarto in energia e i reflui fognari producono biometano e bioplastiche”

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