[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – La giunta di Sesto San Giovanni ha messo nero su bianco l’ennesimo atto che segna un solco con il passato e si inserisce nella linea di discontinuità voluta da Di Stefano. Dal Comune fanno sapere di aver deliberato l’adesione di Sesto San Giovanni alla Rete dei Comuni Amici della Famiglia, promossa dall’Associazione delle Famiglie Italiane, e allo stesso tempo di aver decretato l’uscita dalla rete Ready (rete nazionale delle pubbliche amministrative anti discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere). “Pur riconoscendo la necessità di contribuire in ambito sociale, formativo ed educativo al superamento di ogni tipo di discriminazione, l’amministrazione ritiene dare apertura, nel corso del suo mandato, a una più ampia visione educativa attraverso l’adesione ad altre reti, come appunto quella delle famiglie”, si legge in una nota del Municipio.
“Ritengo importantissima questa adesione – commenta Gianpaolo Caponi, Vicesindaco di Sesto San Giovanni con delega alla famiglia – perché consideriamo prioritario affermare che la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto di essere protetta. Si rende quindi necessario parlare di politiche con le famiglie e non per le famiglie attraverso un approccio alle politiche familiari che superi l’attuale prevalentemente assistenzialistico. La famiglia ha bisogno di essere posta al centro con un ruolo attivo per essere essa stessa una sana risorsa per il bene comune e le si deve riconoscerle il ruolo di produttore di welfare e non di mero consumatore di servizi sociali. Da sempre mi batto su questo versante per ridare importanza al ruolo della famiglia e per costituire buone pratiche che favoriscano l’interazione tra amministrazioni comunali e i diversi soggetti del territorio”.
Il Comune di Sesto San Giovanni intende costituire, nell’ambito della delega alle politiche familiari, un “Tavolo Famiglie in rete” per la co-progettazione di buone pratiche improntate al principio di sussidiarietà circolare per un’alleanza tra Ente Pubblico, Associazionismo Familiare ed Imprese per un welfare.