[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Senza mezzi termini e senza mandarle a dire a nessuno: la reazione del sindaco di Sesto San Giovanni al comunicato stampa dei colleghi di Bresso, Cinisello, Cusano e Cormano non si è fatta attendere.
Sul banco la questione migranti e il protocollo promosso qualche mese fa: “Sorprendono le lacrime di coccodrillo da parte di alcuni sindaci Pd che hanno firmato e che ora si sentono traditi. Era evidente a tutti che l’accordo formalizzato davanti al ministro Minniti sostanzialmente era solo una passerella mediatica e che i comuni sarebbero stati scavalcati senza considerare le esigenze del territorio. Capisco che ora qualche sindaco che si avvicina alle elezioni si senta in difficoltà di fronte ai danni provocati da un Governo che sul tema immigrazione non sa proprio come agire“.
Tale protocollo venne sottoscritto anche da Monica Chittò, allora sindaco del Comune di Sesto. Ma da giugno l’amministrazione sestese è cambiata e la nuova si è trovata l’eredità della firma: “Chiaro che mai avrei firmato quel protocollo – ha dichiarato Di Stefano -, un documento che soltanto una sinistra ideologizzata poteva considerare in grado di risolvere la questione migranti. Dipendesse esclusivamente da me non ospiterei alcun richiedente asilo aggiuntivo e ho già chiarito che non metterò a disposizione strutture comunali a tal fine”.
Categorico dunque su questo punto il nuovo primo cittadino sestese: nessuna possibilità di apertura. “Come tutti sanno a Bresso, proprio al confine con Sesto, sono ospitati già centinaia di immigrati che durante il giorno girano per Sesto provocando anche disagi. Ritengo quindi che il nostro territorio abbia già dato e che la soluzione non sia caricare ancora di più i comuni ma pensare a una seria azione di rimpatri, per non vedere scene di guerriglia come accaduto ieri a Roma” ha concluso Di Stefano.