[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – “Riteniamo che ogni comunità religiosa in qualsiasi angolo del mondo dovrebbe poter esprimere la sua fede in modo dignitoso, purché essa non violi le norme fondamentali della collettività”. Lo dicono i portavoce di Sinistra Alternativa, il partito di Sesto San Giovanni che si era presentato alle elezioni sostenendo il candidato sindaco Giovanni Urro.
Il gruppo torna sul tema della moschea di Sesto, dopo lo stop della giunta Di Stefano: “La recente decisione della Giunta Di Stefano di interrompere l’iter di realizzazione della nuova sede del Centro Islamico è un attacco alle più elementari norme di convivenza con una comunità che si è sempre riconosciuta come parte integrante della città. La giunta a trazione leghista intende applicare nella nostra città quel principio della segregazione e dell’espulsione dei diversi a cui non viene nemmeno concesso il diritto di avere un luogo in cui ritrovarsi per studiare, per organizzarsi o semplicemente per pregare. È il segno tangibile del progressivo imbarbarimento dei livelli di coscienza in cui la destra xenofoba vorrebbe trascinare il Paese attraverso le sue battaglie oscurantiste, come quella sullo Ius soli”.
“Stupisce il silenzio complice dei vertici ecclesiastici locali di cui non abbiamo letto alcun intervento sulla questione sui giornali locali e il cui pavido silenzio stride con i proclami di Bergoglio sull’accoglienza. Stupisce ancora il pilatesco atteggiamento della parte centrista della maggioranza che non esita a farsi rimorchiare nel fango di decisioni propagandistiche a sfondo razzista lasciando alla città un problema in più: quello di trovare un luogo consono in cui una comunità di migliaia di persone già presenti in città possa ritrovarsi. A meno che non si intenda favorire la clandestinità di tale luogo, quella sì pericolosa incubatrice delle istanze più radicali e fanatiche”, si legge ancora nella nota di Sinistra Alternativa.