Mar. 23 Apr. 2024
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Domenica un pranzo collettivo nello stabile occupato di via Filzi

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Un pranzo collettivo e solidale per incontrare ancora una volta le famiglie del quartiere e i cittadini di Cinisello. Domenica, dalle 12.30, lo stabile di via Filzi che è occupato da circa 6 giorni da 8 famiglie, aprirà le sue porte per un momento di incontro e confronto. “Questa domenica, 5 febbraio 2017, le famiglie resistenti di via Filzi invitano tutta la città (e non solo) ad un pranzo collettivo a partire dalle 12.30. Seguirà un’assemblea sul diritto all’abitare a Cinisello Balsamo”, dicono dal Movimento per la Casa di Cinisello, in una nota stampa. Il gruppo, come l’Unione Inquilini, si è detto solidale all’occupazione e sostiene le famiglie che non avevano una casa in questa loro azione.

“Durante l’intera giornata non si è visto alcun funzionario o rappresentante dell’amministrazione comunale. Eppure, la mattina seguente, la sindaca Siria Trezzi ha deciso di pubblicare sul proprio profilo Facebook una dichiarazione di netta condanna in cui scrive che ‘con questi soggetti non è possibile avere alcuna interlocuzione’. Sono parole che facciamo fatica a comprendere, tanto più se consideriamo che, la stessa prima cittadina, nei commenti scrive: ‘Il Comune conosce e monitora tutti i casi singolarmente ed ogni volta che è possibile, avanza proposte di sostegno o soluzioni possibili. Questo, purtroppo, non è possibile in ogni caso, o per mancanze legislative od anche per scelte diverse delle famiglie’. Da un lato, dunque, l’amministrazione ammette l’impossibilità da parte di un singolo Comune di rispondere al disagio abitativo, dall’altro innalza un muro istituzionale. Tutto questo, peraltro, viene scritto senza un preventivo tentativo di conoscere la situazione od ascoltare quanto hanno da dire le famiglie in questione”, si legge nel comunicato.

L’ex foresteria della fabbrica Cime, dismessa e abbandonata da quasi 8 anni, potrebbe anche diventare un centro commerciale. Almeno stando alla richiesta di cambio di destinazione d’uso che è depositata agli atti e all’attenzione della giunta di Cinisello: “In un futuro non si sa quanto prossimo, infatti, la struttura potrebbe cambiare la propria destinazione d’uso da abitativa a commerciale, aprendo la strada al possibile sorgere (in un futuro ancora più lontano) dell’ennesimo inutile centro commerciale del Nordmilano. Si tratta, del resto, di una prospettiva perfettamente in linea con le politiche sulla città degli ultimi decenni. Significativo è che, proprio lo scorso anno, il consiglio comunale abbia deliberato un abbassamento delle tasse sullo sfitto; una scelta che di certo non incentiva la trasformazione di ciò che è inutilizzato in utilizzato. In questo quadro, soluzioni come il sostegno all’affitto oppure il canone concordato possono certamente alleviare i disagi familiari meno ‘emergenziali’, ma non riescono a modificare il piano strutturale. E allora ben venga il dignitoso tentativo di queste otto famiglie che, tra le altre cose, stanno tentando di aprire un dialogo con la proprietà”.

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