[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – L’area Vulcano, a Sesto San Giovanni, è destinata a crescere e cambiare volto. Dopo la costruzione del centro commerciale e delle abitazioni, il Gruppo Caltagirone si sta ora occupando di dare un nuovo aspetto al quartiere, con l’arrivo di un parco, di servizi, e di un centro sportivo che sarà costruito nell’area Decapaggio.
Il progetto esecutivo è stato presentato martedì sera in commissione consiliare. Il progetto curato da Coni Servizi e dall’operatore privato prevede la realizzazione di un centro polivalente con presenza di una piscina scoperta, di una piscina coperta, un palazzetto, diversi campi da tennis e calcetto e altri attrezzature ancora.
“Secondo i dettami del piano urbanistico approvato nel 2006 il centro deve essere realizzato dall’operatore, che è poi lo stesso che ha edificato il centro Vulcano e le vicine abitazioni, su un’area pubblica data in concessione a titolo gratuito in cambio della cessione a suo tempo di altre aree a standard. E’ un progetto importante, perché permette di dare un assetto più definitivo ad una parte di città che da troppo tempo attende di essere conclusa, ed è ancora più importante perché dota la città di nuovi e più moderni impianti sportivi: in primo luogo le piscine, indispensabili dopo la chiusura della Carmen Longo”, dicono dal Pd di Sesto in una nota.
In cui si aggiunge però una nota polemica: “Ancorché il progetto sia praticamente concluso, l’iter non può però proseguire fintanto che l’operatore non risolve le incertezze generate da un parere critico emesso dai Vigili del Fuoco. E’ un peccato perché basta pochissimo per poter sottoporre questo intervento all’attenzione del consiglio che deve decidere circa le attrezzature sportive che si vogliono realizzare in aggiunta a quelle originariamente previste. Come spesso accade con le indecisioni degli operatori, i tempi si dilatano a dismisura e i progetti rimangono inconclusi. E’ un peccato perché l’amministrazione ha perso tempo prezioso sottraendo risorse e disponibilità al potenziamento dell’offerta sportiva e alla ricerca di altre soluzioni alternative, in particolare per quanto riguarda gli impianti natatori. Poiché la speranza è l’ultima a morire, ovviamente, confidiamo che queste incertezze vengano superate e che si possa proseguire”.