Sab. 27 Apr. 2024
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Islam a Milano e hinterland: scatta l’allarme per i luoghi non autorizzati

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Ci sarebbero anche delle macellerie tra i luoghi frequentati dagli islamici per pregare: negozi che non avrebbero quindi ottenuto i permessi legali per diventare dei centri di preghiera autorizzati. Una situazione largamente diffusa per ovviare al problema creato dalla della legge regionale antimoschee, approvata dal Consiglio Regionale lo scorso anno, che rende difficile la costruzione di nuovi luoghi di culto.

Le amministrazioni di diversi Comuni lombardi hanno iniziato a segnalare queste situazioni a Regione Lombardia, che nei mesi scorsi aveva chiesto di tracciare una possibile mappa dei casi a rischio: 664 Comuni hanno risposto a questo appello, come ha sottolineato l’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi. Di questi, circa il 10 per cento segnala criticità sul proprio territorio.

Ma cosa si intende con queste criticità? Il pericolo che questi negozi, bar o centri culturali si trasformino a tutti gli effetti in delle piccole moschee non autorizzate. Veri e propri luoghi di culto mascherati da qualcosa che in realtà non sono. A Cinisello Balsamo, per esempio, criticità legate all’ Islam sono state segnalate in via Frisia 11 e Matteotti 66. Più in generale a Milano e provincia sono stati segnalati ben 66 casi di attività commerciali o di associazioni culturali islamiche che potrebbero mascherare al proprio interno delle piccole moschee non autorizzate.

[Immagine di repertorio]

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