[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Dopo una settimana di lavoro estenuante, sono rientrate le squadre dei vigili del fuoco che erano partite dalla Lombardia alla notizia del terremoto in Centro Italia. Si erano messe in strada subito, il 24 agosto, pronte a portare il loro supporto alle popolazioni colpite. Tra questi vigili erano presenti anche due della caserma di Sesto San Giovanni, Luigi Paonessa e David Ristori, e un capo reparto di Milano, Nicola Rancati, che ha trascorso tanti anni nel distaccamento punto di riferimento per il Nordmilano.
I primi due pompieri erano al seguito dell’MSL, il modulo di supporto logistico, che si è occupato della gestione del campo allestito nel paese di Cittareale, a pochi minuti da Amatrice, tra le piu’ colpite dal sisma.
“Sono stati giorni duri, in queste circostanze il lavoro dei vigili del fuoco si svolge praticamente senza sosta, 24 ore su 24 – spiega, appena rientrato nel turno consueto, il vigile Paonessa, che ha partecipato anche ai soccorsi dopo i terremoti in Umbria, Salò, l’Aquila e dell’Emilia, oltre all’alluvione in Liguria – chi rimane nel campo, se non chiamato per interventi, si deve fare carico di tutte le incombenze che permettono ai ragazzi impegnati nelle ricerche di trovare sempre un pasto caldo e un cambio pronto quando rientrano alle tende per riposarsi per qualche ora, prima di rimettersi all’opera”.
Il capo reparto Rancati, una vita passata nel distaccamento di via Rovani, era uno di questi, impegnato senza sosta a scavare tra le macerie della zona rossa di Amatrice: fa parte del nucleo USAR (Urban Search and Rescue), il settore dei vigili del fuoco specializzato nelle ricerche in ambiente cittadino dopo crolli dovuti a calamità naturali o esplosioni. E poiché non sono tanti i vigili Usar, potrebbe presto essere di nuovo richiamato nella terra martoriata dal terremoto per continuare i lavori, insieme a tanti altri vigili del fuoco milanesi, e non solo, che hanno dato la loro disponibilità e partiranno nelle prossime settimane.
Contemporaneamente al modulo logistico e ai vigili specializzati nel recupero dopo i crolli in ambiente urbano, dal comando provinciale di Milano erano partite anche le squadre di Cinofili, con i loro cani molecolari, e tre mezzi Gos, specializzati nel movimento terra: pala, scavatore e camion da cantiere. A mettersi in viaggio da via Messina anche la Colonna mobile, un lungo camion carico dei piu’ svariati attrezzi che possono servire durante gli scavi, dai badili alle seghe elettriche, dai picconi ai motogeneratori.
Un supporto tecnico molto specialistico, quello partito da Milano e da Sesto, che ha visto impegnato nella prima fase circa un centinaio di vigili del fuoco, ora rientrati nei rispettivi comandi. Hanno contribuito alla fase piu’ delicata e anche emotivamente piu’ forte degli aiuti, che lascia un segno profondo nella vita di questi professionisti del soccorso, come emerge dalle parole affidate a facebook da una vigilessa di Milano, tornata proprio insieme ai pompieri del Nordmilano.
“Lentamente – scrive Letizia Mira d’Ercole – stiamo rientrando dal terremoto… Siamo stanchi, sporchi, ancora impolverati perché sulle macerie abbiamo avuto il cambio e, caricate le borse al campo base, ci siamo messi subito in strada, il tragitto è lungo per tornare a casa.
Gli stop agli autogrill sono d’obbligo per sgranchirsi le gambe e bere un caffè per restare svegli.
La gente ci guarda, si avvicina a chiedere se stiamo tornando dal terremoto, ci stringe la mano e ci ringrazia…
Questi piccoli gesti fanno dimenticare in un attimo tutta la fatica, la polvere respirata, il sudore, l’amarezza di non aver potuto fare di più, questi piccoli gesti ci fanno capire la stima e riconoscenza che la gente ha di noi… e questo ripaga di tutto!
Non scrivete sui giornali che siamo eroi… non ce ne frega niente, non dateci medaglie… non sappiamo cosa farcene. Una stretta di mano, un sorriso, un saluto e saremo per sempre fratelli.”
Nella foto i vigili del fuoco Luigi Paonessa e David Ristori