[textmarker color=”E63631″]BRESSO[/textmarker] – Un primo ricorso lo stanno preparando e pagando a loro spese le circa 600 famiglie che vivono in via Papa Giovanni. Chiederanno al Tribunale delle Acque di rivedere la decisione di costruire la Vasca di laminazione, un lago da 250.000 metri cubi di capienza da realizzare nelle aree del Parco Nord.
Il secondo ricorso lo sta preparando il Comune di Bresso che intende chiedere al Tar di bloccare il progetto, ritenuto dannoso e inadeguato per una realtà così popolata e dal delicato equilibrio ambientale.
Sul progetto della Vasca di Laminazione, voluta dal Comune di Milano e da Regione Lombardia per risolvere il problema degli allagamenti di Milano durante le piene del fiume Seveso, si sta scatenando una vera tempesta.
La tensione tra i cittadini è altissima, soprattutto dopo che nei giorni scorsi il Tribunale delle Acque aveva bocciato il ricorso presentanto dal Comune di Senago, dove è da poco cominciata la costruzione della prima delle cinque Vasche di Laminazione, quella che è considerata la più importante.
I cittadini sono ancora più determinati dopo che nei giorni scorsi sono emersi i risultati di una inchiesta giudiziaria condotta dalla Procura di Milano che evidenziano come quel fiume sia pieno di scarichi non autorizzati che rappresentano una causa delle esondazioni, ma soprattutto inquinano in modo pesantissimo le acque. Gli agenti della Forestale e della Polizia Provinciale di Milano, Monza e Como hanno percorso i 52 chilometri del torrente Seveso e hanno esaminato i 1.505 scarichi che versano acqua nell’alveo. Di questi, soltanto 85 sono regolari. Gli altri 1.420 sono abusivi e contribuiscono tra il 20 e il 30 per cento allo straripamento nei giorni di piena.
I cittadini si domandano come si possa pensare di riunire in un grande “lago” nel Parco Nord, davanti ai balconi di centinaia di famiglie, le acque così inquinante e potenzialmente velenose.
Sono state 106 le esondazioni del Seveso dal 1975 a oggi. Le più gravi, le tre del 2014: quelle dell’8 luglio, del 12 novembre e del 15-16 novembre. Proprio per i disastri seguenti queste esondazioni, il Tribunale di Milano ha indagato per disastro colposo anche il Governatore della Lombardia Roberto Maroni, il suo predecessore Roberto Formigoni e l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia.