[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Dove sono finiti i soldi e le promesse di interramento dell’eletrodotto di via Sottocorno? Se lo chiedono Roberto Di Stefano e Silvia Sardone, portavoce di Forza Italia per il Comune di Sesto San Giovanni e per la Zona 2 di Milano. “Il caso degli elettrodotti killer al confine tra Milano e Sesto San Giovanni continua ad allarmare i cittadini senza però che le amministrazioni comunali interessate intervengano”, spiegano Di Stefano e la Sardone.
L’ultima notizia che ha fatto arrabbiare i due politici è la bocciatura dello stanziamento dei fondi da parte del Consiglio di Zona 2 del Comune di Milano. “Nella seduta dell’8 marzo è stata, purtroppo, bocciata dalla maggioranza una mozione che chiedeva di mettere subito a bilancio i soldi necessari per l’interramento. A Sesto abbiamo presentato una nuova interrogazione comunale al sindaco Monica Chittò e agli assessori all’Ambiente, ai Lavori Pubblici e al Bilancio, dopo quelle presentate in data 10 ottobre 2010, 3 gennaio 2013 e 7 gennaio 2014. L’interramento risulta inserito nel piano delle opere, un libro dei sogni in mancanza dei finanziamenti messi nero su bianco nei bilanci”.
Sardone e Di Stefano ripercorrono le ultime battaglie portate avanti, a livello politico, su questo tema: “Sia la giunta di Milano che quella di Sesto San Giovanni hanno stanziato fondi per lo studio di fattibilità dell’interramento degli elettrodotti in questione. Nel novembre 2013 Milano aveva emesso un comunicato nel quale si leggeva ‘è stato finanziato l’interramento’ senza che a bilancio fossero però stanziati i soldi per l’operazione. Nel gennaio 2014, a studio di fattibilità realizzato, l’operatore Terna passava la palla la palla ai due Comuni per l’interramento, lasciando loro l’onere di risolvere la questione. Terna prevedeva due soluzioni: la prima relativa all’interramento di un tratto di 1300 metri con una spesa di 4.5 milioni di euro, mentre la seconda prevede un interramento di un minor tratto, 600 metri, con l’obbiettivo di dimezzare i costi, 2,5 milioni. Entrambe le amministrazioni si impegnarono pubblicamene, con dichiarazioni su quotidiani e televisioni, sostenendo che avrebbero finanziato l’interramento dell’elettrodotto”.
Nulla è ancora stato fatto. “E’ chiaro che per i due Comuni le priorità di spesa sono altre e non quelle di garantire la salute dei propri cittadini. La possibilità che l’elettrodotto killer resti lì dov’è è molto seria e probabile, ma ciò non gioverà a chi veramente deve essere tutelato, ovvero i cittadini”.
Questione di salute: in uno degli ultimi servizi che avevamo pubblicato, i numeri parlano chiaro. Un residente su 4 si è ammalato di tumore negli ultimi anni. Cliccate qui per leggere quel servizio.