Gio. 02 Mag. 2024
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La scure di GE si abbatte su Alstom Power di Sesto. Il piano di dimissione

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Eccolo il piano di General Electric che in due anni punta a cancellare Alstom Power di Sesto San Giovanni a pochi mesi dall’acquisto dai francesi.

Il colosso Usa che nello scorso settembre ha ottenuto il via libera dall’Ue per rilevare la divisione energia di Alstom, ha annunciato oggi tagli per 6.500 posti di lavoro in Europa. L’obiettivo degli americani è tagliare 1.500 posti in Germania, 765 in Francia e 236 in Italia, dove l’Ue ha imposto la cessione della divisione turbine a gas ad Ansaldo Energia. Per quanto ci riguarda, i tagli saranno concentrati nello stabilimento di Sesto San Giovanni, che attualmente contra 400 lavoratori su un totale di circa 600, calcolando anche gli impianti di Lecco e Padova.

“In particolare – spiega il sindacalista Antonio Sansone, coordinatore nazionale della Fim-Cisl per il gruppo Alstom – l’Azienda intende cessare le attività produttive, che coinvolgono circa 130 persone, mentre gli altri dipendenti sono addetti ai servizi amministrativi, di manutenzione e alla progettazione”. “Per quanto riguarda Sesto San Giovanni i licenziamenti – chiarisce il segretario generale della Fim-Cisl di Milano Giuseppe Mansolillo -, riguardano 211 persone nel 2016 ed altre 25 nel 2017, portando lo stabilimento alle porte di Milano da 400 a 164 dipendenti. Un piano che il sindacalista definisce «inaccettabile per l’interesse dei lavoratori, del territorio, del Paese e della stessa Confindustria”.

Il Comune di Sesto San Giovani e il Pd cittadino sono già intervenuti, come spieghiamo in questo articolo. E’ intervenuto anche il consigliere comunale Antonio Lamiranda di Fratelli d’Italia.

Immediata la reazione dei sindacati, con il segretario generale della Fim-Cisl Marco Bentivogli sceso direttamente in campo per contestare misure che definisce “inaccettabili”. Secondo Bentivogli Ge è pronta a rinunciare alla “lunga esperienza del sito Power di Sesto” e alle “rilevanti competenze dei lavoratori”, che negli anni “hanno consentito, anche in tempi recenti, di risolvere criticità in molti stabilimenti europei”. Per bocca del suo segretario generale la Fim chiede con forza a Ge di “rivedere tali scelte, dettate da miopi logiche finanziarie che disperdono un importante patrimonio industriale e generano un grave problema sociale ai lavoratori e alle loro famiglie”. L’obiettivo del sindacato è aprire “un tavolo di confronto per individuare le prospettive industriali utili a mantenere l’attività e l’occupazione”.

Per il segretario della Fim Cisl Milano Metropoli, Giuseppe Mansoillo: “Il piano di ristrutturazione presentato oggi da General Electric in Assolombarda è inaccettabile. Il sito ex Alstom Power di Sesto San Giovanni è da sempre un centro di eccellenza e innovazione a livello mondiale, oltre ad una grande risorsa per il territorio e per l’Italia. Per questo, chiediamo a tutte le istituzioni, locali e nazionali, di intervenire a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori. Inoltre, sollecitiamo General Electric a rivedere le proprie scelte che, se confermate, creerebbero un danno sociale enorme ai dipendenti e alle loro famiglie. E’ indispensabile trovare soluzioni sostenibili per l’occupazione e per il rilancio del sito. La sfida è il mantenimento della produzione. Il 2 febbraio, data del prossimo incontro fra le parti, ci aspettiamo la presentazione di un piano industriale che tenga conto di queste esigenze”.

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