[textmarker color=”E63631″]BRESSO[/textmarker] – Una eccellenza, come tante altre, che però non trova spazio nel Nordmilano. Che ancora una volta si dimostra poco attrattivo per lo sport di vertice e poco capace, soprattutto a livello politico e amministrativo, di programmare il futuro.
Vi raccontiamo la storia della Domus Bresso, storica formazione di calcio a 5 che milita nel campionato di Serie B. Negli ultimi anni la Domus aveva perso, per fusioni e distacchi, la categoria: due anni fa i bressesi avevano dovuto ricominciare dalla C2. Ma a furia di successi, con tanto sudore e tanta determinazione, la prima squadra ha agguantato due promozione consecutive scalando le categorie e saltando in un biennio dalla C2 alla Serie B.
Oggi però la Domus non ha una palestra per giocare in casa, davanti al suo pubblico, a Bresso. Per le gare casalinghe della nuova stagione la squadra è infatti costretta al trasloco forzato a Verano Brianza. Lì, a circa una ventina di minuti di auto, giocheranno sia la prima squadra che i ragazzi dell’Under 21.
“Gli allenamenti avvengono al campo comunale, nella tensostruttura di via Deledda, ma per le partite dovremo sempre giocare lontano da casa. Tra Bresso, Cormano, Cusano, Cinisello e Sesto non ci sono palestre all’altezza, non ci sono strutture ritenute idonee dagli obblighi che impone la Federazione per i campionati nazionali a cui partecipiamo”, spiega Roberto Olivetti, allenatore dell’Under 21. “I problemi non sono pochi, soprattutto con le squadre giovani. Gli adulti sono autonomi, ma per i ragazzi abbiamo dovuto prevedere un servizio col pulmino. Questo significa un esborso non da poco per il nostro club”.
Da anni nel Nordmilano si discute sull’esigenza di una struttura sovracomunale di vertice. Ma la politica sembra poco attenta alla questione e così anche un’eccellenza del Nordmilano dovrà brillare in Brianza, lontano da casa.