[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Chiedono un incontro con i vertici Inps per la trasformazione dei contratti di lavoro dall’attuale inquadramento “terziario” a quello “industria”, che consentirebbe alla società di attivare la cassa integrazione. Sono i lavoratori della Call&Call di Cinisello Balsamo che, insieme ai vertici dell’azienda, sono stati ricevuti in audizione dal consiglio regionale della Lombardia.
I portavoce delle Rsu, così come i rappresentanti della società, sono stati ascoltati dai consiglieri regionali della commissione per le Attività produttive. La Call&Call di Cinisello Balsamo è una società di call center che si sta avviando alla chiusura: rischiano un maxi licenziamento collettivo 186 persone. I consiglieri della commissione regionale che hanno ascolatato le parti si sono impegnati a far sì che la giunta lombarda, guidata dal Governatore Maroni, si attivi affinché l’Inps conceda il cambio di matricola aziendale alla società.
“Bisogna agire rapidamente per mantenere Call&Call a Cinisello Balsamo. Non possiamo permettere che 186 lavoratori finiscano per strada a causa della delocalizzazione. L’azienda, in commissione, ha esposto le sue richieste, a mio avviso accettabili, all’Inps: ha chiesto di essere iscritta come azienda industriale al fine di poter utilizzare la cassa integrazione per rimanere sul territorio. Inps deve dare rapidamente seguito alla richiesta. Non possiamo permetterci di perdere altri posti di lavoro in Lombardia e vanno difese queste realtà sul nostro territorio”: queste sono le parole di Stefano Buffagni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle. A cui fanno eco quelle dei rappresentanti del Carroccio: “Abbiamo ribadito un ulteriore e secco diniego al licenziamento dei 186 dipendenti. Ci impegneremo affinché gli organi e le istituzioni competenti procedano, nel più breve tempo possibile, a fornire le risposte e le soluzioni sollecitate dai sindacati e dalla proprietà aziendale”.