[textmarker color=”E63631″]PADERNO DUGNANO[/textmarker] – Ancora una metropolitana “mancata” nel Nordmilano. Ancora un “attacco” nei confronti del capoluogo meneghino. Perché ancora una volta pare che la Città Metropolitana si stia compiendo solo nei termini politici e non nella realtà.
Dopo lo “scippo” dei fondi per il prolungamento della M5 verso Cinisello e Monza (fondi che saranno utilizzati per chiudere i lavori della tratta milanese), ecco che il sindaco di Paderno, Marco Alparone si scaglia contro il Comune di Milano: “Nel nuovo Piano della Mobilità Sostenibile proposto dal Comune di Milano non è stato incluso il prolungamento della linea metropolitana 3 dal capolinea Comasina a Paderno Dugnano. Una scelta miope anche nell’ottica di favorire proprio la mobilità in ingresso e all’interno di Milano, oltre che per nulla strategica se proiettata nel contesto della Città Metropolitana”.
Alparone ha formalizzato le osservazioni del Comune di Paderno Dugnano al documento presentato nelle scorse settimane dal Comune di Milano. “Dal 2010 Paderno Dugnano si è fatto promotore di questo progetto che alleggerirebbe in modo sostanziale il carico di traffico sulla Milano-Meda che quotidianamente congestiona l’ingresso verso Milano e lo snodo con la Rho-Monza con disagi e un carico di inquinamento non indifferenti per il nostro territorio. La scelta di Milano disattende inoltre l’impegno a progettare il prolungamento della M3 che avevamo ottenuto e inserito nel Protocollo d’Intesa per la riqualificazione della Milano-Limbiate. E la stessa Regione un anno fa ha inserito proprio il prolungamento dalla Comasina a Paderno Dugnano tra le opere prioritarie per lo sviluppo della Grande Milano. Investire in metropolitane vuol dire guardare al futuro con una proiezione migliorativa della qualità della vita: questo dovrebbe essere l’obiettivo di un piano di mobilità sostenibile. Non pensavamo di sognare quando nel 2010 parlavamo di metropolitana nella nostra città, oggi siamo ancora più convinti che questo debba essere un obiettivo irrinunciabile se vogliamo che la Città Metropolitana non si traduca soltanto in un ampliamento della periferia di Milano. L’auspicio è che proprio il Comune di Milano ne prenda, finalmente, coscienza”.