[textmarker color=”E63631″]LOMBARDIA[/textmarker] – Il prossimo referendum consultivo per l’autonomia della Lombardia su alcune materie economiche (di cui abbiamo scritto anche ieri e in programma forse già in autunno) non smette di creare dibattito e critiche da parte degli esponenti dei diversi partiti.
Ha scritto a Nordmilano24.it il parlamentare Daniela Gasparini, già sindaco di Cinisello Balsamo e da diverso tempo impegnata sul fronte legislativo per la riforma delle Città Metropolitane. Il suo giudizio su questo referendum è secco: “inutile spreco di denaro”.
Ha riassunto le sue riflessione in una lettera che pubblichiamo sotto:
“Perché sprecare denaro pubblico per chiedere di applicare la Costituzione Italiana?. Perché sprecare 30 milioni di euro per chiedere mandato ai cittadini con un quesito complicato e che non parla di contenuti!. (“Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione delle sue specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui l’art. 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?” ).
Questo è il senso dell’interpellanza che i parlamentari lombardi del Partito Democratico hanno presentato in aula il giorno 13 marzo con cui hanno chiesto al Governo di avviare subito il confronto per definire l’intesa prevista dalla Costituzione sulle forme e condizioni per dare maggiore autonomia alla Regioni a statuto ordinario.
Il partito democratico ha sempre sostenuto il Regionalismo differenziato e ritenendo positivo che le regioni che hanno i conti in ordine (pareggio tra entrate e uscite) sperimentino forme di maggiore autonomia per valorizzare le differenze territoriali, e chiedono al Governo e alla Regione Lombardia di non perdere ulteriore tempo ricordando che la Regione Lombardia aveva già avviato una richiesta analoga nel 2007 che fu bloccata dal governo Berlusconi nel cui Consiglio dei Ministri sedeva Roberto Maroni con il ruolo di Ministro degli Interni.
I 30 milioni di euro potrebbero essere meglio usati accompagnando la necessaria riforma del sistema delle autonomie locali, sostenendo le unioni e le fusioni dei Comuni, il riordino delle Province e le Città Metropolitana di Milano.
La risposta del sottosegretario Gianclaudio Bressa è stata positiva perché accogliendo il contenuto della interpellanza, si è fatto carico a nome del Governo di intervenire subito per richiedere alla Regione Lombardia l’apertura del confronto per definire l’intesa necessaria per predisporre la proposta di legge da sottoporre al Parlamento per la modifica delle competenze tra Stato e Regione”.