[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Non capita tutti i giorni, pardon…tutti i mercoledì, giorno dell’udienza papale in piazza san Pietro udire – dai potenti microfoni vaticani – il nome della propria scuola. E’ accaduto mercoledì 18 marzo, prima che il Papa parlasse, è stato annunciata – tra i gruppi e le associazioni di diversa nazionalità presenti in piazza – la nostra presenza : E’ presente l’Istituto statale di ragioneria“ Enrico De Nicola” di Sesto san Giovanni! Non è notizia di tutti i giorni infatti che una scolaresca -nell’ambito di una gita scolastica – decida oltre che far visita al Colosseo – alle catacombe, a Cinecittà, alle ville romane e le piazze …di andare in udienza dal Papa!
Per la verità Roma non è nemmeno tra le mete più gettonate dai nostri studenti che sembrano preferire Amsterdam Barcellona, Praga… Succede così che mentre Venezia è la città più visitata dall’umanità e tutto il mondo ci invidia gioielli come Firenze Siena Roma Napoli Catania e l’Etna Palermo…i nostri studenti amino andare all’estero. Nulla di che: ma chi e quando farà scoprire ai nostri ragazzi il Bel Paese?
C’è da esser fieri davanti a tutto il mondo della bellezza della memoria storica dei beni culturali e religiosi di questa nostra città: Roma! Il nostro viaggio di istruzione si è svolto nei giorni 17-18-19 marzo. Che capolavori di chiese piazze fontane ponti colonne obelischi e musei …e si potrebbe continuare con gli affreschi le sculture…! Dopo aver selezionato in classe il percorso e aver preparato sui banchi di scuola le mete per una visita consapevole e attenta, abbiamo potuto conoscere lo spettacolo della Basilica di san Pietro, il Pantheon, il Campidoglio, la Colonna Traiana, i Fori imperiali…e ci aspettavano anche le catacombe! Qui i cristiani non è che ci vivessero, come erroneamente talvolta si pensa, ma vi seppellivano i morti e… nel 1943 vi hanno pure trovato rifugio gli ebrei: una comunità di salesiani ne ha tenuto nascosti ai nazisti decine e decine e per mesi. Ma quale manuale scolastico racconta queste cose?! Quei poveri salesiani hanno dovuto sterminare una intera mandria di bovini per sfamare i rifugiati nelle catacombe. Il sottosuolo di Roma è una gruviera, e per ben 150 km risulta sforacchiato: se solo si pensa che le catacombe di San Sebastiano sono lunghe 12 km e che di catacombe ne esistono oltre 50 di cui buona parte ancora inesplorate, si capisce quale suggestione può aver provato una classe di studenti ben informata camminando per le strade romane. Strade? O sì, quelle strade romane che, specie dopo le piogge, sono strade “minate” di buche pericolose… ma ciò non si deve alle cavità di tufo o pozzolana del sottosuolo ma alla cattiva amministrazione! Comunque noi non abbiam rinunciato ad una camminata fin su al Pincio, colle da cui si ammira un panorama mozzafiato, con Piazza del Popolo sotto gli occhi e davanti il Cupolone di Michelangelo! Per poi scendere la scalinata di Santa Trinità dei Monti fino in Piazza di Spagna, tra due ali di folla composta di turisti di tutto il mondo. Quanti tesori! tutta da scoprire questa “città eterna”: tutte le epoche hanno sedimentato storia e storia e storia dai templi e resti romani al Medioevo, al Rinascimento, al Barocco, all’Ottocento. E della Sistina, che dire?! E’ stata l’esperienza più toccante, la stupefacente Cappella Sistina: gremita all’inverosimile di turisti di ogni età e nazione; colpiva quella massa di teste e sguardi all’insù, tutti silenziosi di un silenzio che aveva dello straordinario: tutti ad ammirare! E’ vero, Michelangelo se l’è quasi spaccata la schiena, per dipingere all’indietro la volta della Sistina e la salute l’ha quasi persa per dipingere-sempre in piedi- la parete del Giudizio universale! Ma ha fatto un miracolo più grande del capolavoro della Sistina: ha risposta alla sete di bellezza che non è mai doma nell’umanità, se è vero come lo è, che ogni giorno ben 20-25 mila al giorno sono i visitatori di questa Cappella voluta da Giulio II prima e da Papa Sisto dopo. Che dire della bellezza della fontana di Trevi o di quella di Piazza Navona, dove si era gomito a gomito con francesi canadesi greci e slavi o della Barcaccia in Piazza di Spagna? Si poteva mancare di far visita al Presidente della Repubblica al Quirinale? No, di certo o al Senato di palazzo Madama? O al Vittoriano? Non ci siam fatti mancare nulla …neanche le pale dell’altro Michelangelo, ilCaravaggio, in San Luigi dei Francesi e in Santa Maria del Popolo. Per finire potevamo non sostare davanti alla Pietà e al Mosè del solito Buonarroti? No di certo. Son state tante le cose non viste ma di una cosa non abbiam sentito la mancanza: la discoteca. L’ arte ci ha ricompensato alla grande…e se non ci fosse stato l’udienza col Papa forse sì, ci sarebbe mancato qualcosa: un incontro umano significativo.
Giusepe Emmolo (docente dell’istituto De Nicola)