Ven. 26 Apr. 2024
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Semafori intelligenti, meglio tardi che mai

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Meglio tardi che mai. Certo. Ma un ritardo di 7 anni è comunque inaccettabile. L’assessore della giunta di Milano, Pierfrancesco Maran, con delega alla Mobilità, ha annunciato l’arrivo dei semafori intelligenti su dieci linee tranviarie di Atm. E tra queste c’è anche la 31 che parte da Cinisello Balsamo, costeggia il Parco Nord e Sesto San Giovanni, e si butta nel cuore di Milano.

Fin qui tutto bene. Nulla di male, anzi: finalmente si parla di un miglioramento del servizio e non dell’aumento dei costi. Finalmente una misura che potrebbe avvicinare nuove persone all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico.

Ma a Cinisello Balsamo questi semafori intelligenti, quelli che dovrebbero dare la precedenza ai tram e creare la cosiddetta “onda verde”, erano attesi da sette anni. Era il 7 dicembre 2008 infatti quando la 31 fece la sua prima corsa in un bagno di folla di cittadini curiosi ed entusiasti.

In questi sette anni però a Cinisello i semafori intelligenti, promessi dai politici di allora, non si sono mai visti. Per sette anni i cinisellesi hanno solo assistito prima all’aumento del prezzo del biglietto per il viaggio verso Milano, poi al taglio della linea a Bignami e al dimezzamento delle corse: e il tempo di viaggio è sempre rimasto lo stesso, oltre 40 minuti per fare 8,5 km e 27 fermate.

Troppo. Decisamente troppo. Come troppi sono sette anni di ritardo. E come troppo è il “solito” silenzio della politica che in questi anni non ha mai alzato la voce e che oggi assiste, in un angolo, all’ennesima decisione di Milano che ancora non ha capito che la Città Metropolitana non funziona solo a senso unico.

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