[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE[/textmarker] – Dal pestaggio dei gestori di un bar in pieno centro a Cologno Monzese, alla fucilazione di sette soldati dell’esercito di Assad in Siria. Da atti di teppismo metropolitano, fino alla preparazione di armi chimiche in territorio siriano. E una guerra che nasce in Italia e si combatte nel Paese mediorientale quella che emerge dall’inchiesta chiusa della Procura di Milano su un gruppo di siriani che avevano base a Cologno Monzese e che oggi fanno parte dell’ampio manorama terroristico internazionale Alcuni di loro sono accusati di “associazione con finalità di terrorismo internazionale”. L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Alessandro Gobbis e Adriano Scudieri fa riferimento al 2012, periodo in cui in Siria combattevano i ribelli e Isis non si era ancora completamente svelato. Proprio in una di queste fazioni avrebbe militato il colognese H. S., detto Abu Omar, uno dei 13 indagati, quasi tutti irreperibili. Sakhanh, elettricista, ha vissuto a Cologno Monzese fino alla primavera del 2012 ed era un’attivista del “Coordinamento siriani liberi di Milano”. Dopo essere stato processato per aver tentato un assalto con altri all’ambasciata siriana di Roma, è partito per la Siria. E’ tra gli uomini filmati con kalashnikov in mano assieme ad altri ribelli, mentre partecipa all’esecuzione di sette soldati dell’esercito del presidente Bashar Al Assad. Sui loro corpi anche segni di torture.
Tra i tanti fatti contestati, un raid contro il bar ‘Millenium’ di Cologno Monzese: locale distrutto a colpi di tubi di ferro e titolari gravemente feriti.